"Allarme scattato tardi, città abbandonata"

Opposizione all’attacco dell’amministrazione comunale: "Gli anconetani avvertiti del pericolo solo con un post su Facebook"

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L’incendio all’ex Tubimar, le 6 ore di black-out informativo e il post su Facebook del Comune per avvisare la cittadinanza del possibile pericolo legati ai fumi tossici. È stato questo il nodo centrale attorno a cui si è dibattuto durante il consiglio comunale straordinario dedicato proprio all’evento della settimana scorsa al porto. Alla fine le analisi dell’Arpa Marche sulle sostanze diffuse dalla combustione del materiale andato a fuoco quella notte hanno scongiurato la presenza di sostanze potenzialmente cancerogene e dannose per l’incolumità della cittadinanza. Tuttavia, i risultati dei campionamenti, oltre alla conoscenza del tipo di materiali stoccati dentro i capannoni alla Zipa, sono arrivati soltanto in un secondo momento. In caso contrario l’allarme, e di conseguenza le misure preventive, sarebbero scattate in ritardo. Dei cinque ordini del giorno presentati dai consiglieri sui temi in discussione, soltanto uno è stato adottato, quello presentato dalla consigliera di maggioranza, Lucia Trenta che impegna il sindaco a monitorare l’area, chiede più mezzi e uomini per la squadra nautica dei vigili del fuoco e punta a favorire la ripresa completa delle attività portuali. Bocciati gli altri Odg, tutti presentati dalla minoranza, in particolare quelli come proponente e primo firmatario Stefano Tombolini appoggiati dal resto dell’opposizione (tranne Fratelli d’Italia). Uno, entrando nel dettaglio, impegnava il sindaco e la giunta a valutare l’ipotesi di attivare gli strumenti necessari, in sede penale e civile, per un risarcimento danni prodotti dall’incendio; l’altro, su cui si è dibattuto, chiedeva la realizzazione di un Piano di emergenza esterno all’area portuale e un Rapporto integrato della sicurezza portuale: "Mi chiedo perché siano stati bocciati – attacca Tombolini – perché bisogna per forza essere contrari a provvedimenti tesi soltanto a migliorare la sicurezza, è assurdo. In fondo manca un protocollo generale di sicurezza e in generale i piani per la sua applicazione. Urge assolutamente attivate un tavolo sullo sviluppo dello scalo".

Sull’allarme alla città scattato in forte ritardo Angelo Eliantonio (Fd’I) ha lanciato una proposta: "Perché non si è mai pensato ad un sistema di allertamento acustico in grado di essere ascoltato dalla cittadinanza. In fondo le misure preventive sono state adottate in ritardo – ha detto Eliantonio andando poi oltre – Lo sviluppo del porto è importante, ma gli spazi sono gli stessi del 1980. Va bene il Porto Antico aperto alla città, ma al porto si lavora anche, vogliamo risposte sul banchinamento nell’area ex Silos, sulla Bunge e sull’ex Nautico".

Infine Francesco Rubini (Altra Idea di Città): "Un post su Facebook non può bastare, la cittadinanza è stata lasciata in pericolo. Sulla tipologia di merci dentro il capannone il Comune si è fidato delle autocertificazioni delle imprese e alle 5,30 via Mattei, nonostante l’incendio non fosse ancora domato, è stata riaperta".

Pierfrancesco Curzi