All’Asur gli uffici restano illuminati fino alle 21

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Caro-bollette, luci accese in tutta la sede centrale Asur fino oltre le 21 a uffici vuoti da ore. Ore ed ore di energia elettrica sprecate nelle stanze di via Oberdan. In tempi di emergenza per il costo delle bollette delle utenze la palazzina direzionale Asur deve allineare i timer per l’azzeramento dell’illuminazione interna. Un problema che il Carlino ha segnalato più volte nel passato, quando i costi dell’energia erano ‘normali’ e non c’era alcuna crisi in corso come quella che l’Italia e le Marche stanno vivendo. A quel tempo, parliamo degli anni scorsi, pre e post pandemici, il problema era assai più serio e a onor del vero la direzione dell’azienda sanitaria regionale avevano risolto il problema, sebbene con i propri tempi e con complicate modalità. Per capirci, in passato le luci di tutte le stanze della direzione Asur restavano spesso accese tutta la notte e addirittura in alcuni casi avevamo registrato l’illuminazione totale dell’edificio dal venerdì fino a lunedì mattina, senza che nessuno intervenisse. Adesso le cose vanno meglio, ma non così bene. Orologio alla mano abbiamo notato come ogni sera tutte le luci della sede Asur nel cuore del centro storico di Ancona rimangano accese almeno fino alle 21, per poi spegnersi tutte insieme. Questione di timer attivato. Con il fatto, tuttavia, che il 95% degli uffici e dunque delle stanze, ameno una trentina, restino vuote dalle 17 circa , ci si chiede come mai le luci non possano essere spente prima delle 21, magari già alle 18. L’esperimento, o meglio l’osservazione, l’abbiamo fatta nelle sere precedenti e l’ultima risale proprio a giovedì quando all’improvviso l’intera sede Asur è rimasta illuminata oltre le 21 per poi piombare nel buio allo scoccare di un determinato orario che i tecnici hanno evidentemente stabilito. In passato la faccenda recava un certo disturbo, ma in fine dei conti i costi dell’energia non spaventavano. Oggi non è più così e trattandosi di edificio gestito da un ente pubblico, con le tariffe che ricadono dunque sulla collettività, magari una maggiore attenzione non guasterebbe. In passato la stessa dirigente dell’Asur, Nadia Storti, si era personalmente impegnata per risolvere il problema. Ora potrebbe intervenire di nuovo.