"All’Urbani ho trovato professionisti e umanità"

Una stanchezza anomala, poi il ricovero per un problema al cuore all’ospedale jesino. Il commissario Ortolani rende grazie a medici e sanitari

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di Sara Ferreri

"È importante migliorare ciò che non va, ma non dimentichiamo tutto quello che funziona bene all’ospedale Carlo Urbani". Inizia così la lettera aperta di Stefano Ortolani, commissario presso la Sezione Polstrada Ancona e per lunghi anni comandante in quella di Jesi. "Vorrei riferire la mia personale esperienza – spiega - per portare all’attenzione di lettori e lettrici il lodevole comportamento, le eccezionali doti umane, la grande professionalità e passione che ha dimostrato tutto il personale del reparto di Cardiologia dell’ospedale Carlo Urbani, diretto dal dottor Giorgio Di Noto, insieme alla caposala Giorgia Fortucci. La mattina del 5 maggio scorso – ricostruisce quanto accadutogli il commissario Ortolani - mi sono presentato al pronto soccorso del Carlo Urbani di Jesi perchè stavo attraversando un periodo di forte debolezza fisica. L’addetto al triage ha compreso la gravità delle mie condizioni e, dopo aver consultato il direttore dell’unità operativa Mario Caroli, ottenuti i risultati dei primi accertamenti, ha interessato il medico di turno in Cardiologia che, a seguito di ulteriori esami, ha espresso la diagnosi rivelatasi corretta. Sono stato ricoverato nel reparto Utic dove ho trascorso 11 giorni durante i quali, tra esami ed accertamenti di vario genere oltre ad adeguata terapia che mi ha "rimesso a posto" tutti quei valori per così dire non allineati, ho avuto modo di conoscere medici, infermieri, operatori sociosanitari. Persone che lavorano nel reparto di Cardiologia con passione, sacrificio, abnegazione e che mettono ogni giorno la loro professionalità al servizio dei pazienti, manifestando al contempo non comuni doti umane, pur nelle difficoltà quotidiane come l’esiguità del personale e la scarsità di mezzi. Ora – spiega ancora - sono in via di risoluzione i miei problemi di salute. Mi sono sentito in dovere di scrivere queste poche righe come forma di ringraziamento a tutto il personale, essendo stato testimone di come non sia assolutamente vero il fatto che nel nostro Paese le strutture pubbliche non funzionino o non siano all’altezza della situazione. Contribuiamo fattivamente a migliorare ciò che non va – conclude - ma evidenziamo tutto quello che funziona bene".

Il commissario Ortolani ha passato giorni particolarmente difficili è stato curato per tempo, grazie alla professionalità ma anche all’umanità del personale medico e infermieristico dell’Urbani (e poi del Lancisi ma anche grazie alla riabilitazione alla casa di cura Villa Serena) e ora sta lentamente ritornando alla vita ‘normale’. Perché anche il cuore... ha bisogno di cuore.