SILVIA SANTARELLI
Cronaca

Alluvionati manifestano sul ponte degli Angeli

Megafoni e striscioni, cittadini in strada per chiedere "partecipazione e condivisione". Tra le richieste anche quella degli indennizzi

Alluvionati manifestano sul ponte degli Angeli
Alluvionati manifestano sul ponte degli Angeli

Gli alluvionati sul ponte degli Angeli, "Dalla sorgente alla foce: progettazione è partecipazione e condivisione". Un attacco polemico quello riportato su un cartello affisso sul ponte, chiuso al traffico veicolare nel 2016, demolito nel novembre 2020, subito ricostruito ed inaugurato 8 mesi dopo. L’alluvione di un anno fa, ha reso inagibile il ponte Garibaldi che presto sarà demolito e ricostruito, l’obiettivo è quello di riconsegnare il manufatto alla città entro il 2024. "Riattivare il contratto di fiume", questo un altro dei messaggi affissi sul ponte dove un gruppo di alluvionati ha manifestato ieri con tanto di megafoni e striscioni. "Misa – Nevola Bene Comune, Coordinamento volontarje alluvione 2022" – il testo dello striscione – che il gruppo ha mostrato ai passanti. "L’accertamento popolare" sullo stato del fiume è stato organizzato dal coordinamento alluvione 20142022 e coordinamento volontariei alluvione 2022: una passeggiata dalla banchina di ponente fino al ponte 2 Giugno a un anno esatto dal tragico evento che ha messo in ginocchio la spiaggia di velluto ed il suo hinterland, facendole riviverle l’incubo del 3 maggio 2014. Condivisione anche degli indennizzi e questo quello che chiedono gli alluvionati tra cui Stefano Mencarelli, residente di Molino Marazzana: la sua casa è diventata il simbolo delle alluvioni. ‘Delocalizzazione’ è questo quello che chiedono ma il nodo resta quello degli indennizzi: "Credo che tutto abbia un valore, ma la vita ha sicuramente quello più alto", le parole di Mencarelli che non ha mai smesso di lottare perché chi vive in zone alluvionate possa tornare a dormire sonni tranquilli. È stato un anno difficile per gli alluvionati, alle prese con numerose allerte, ma anche con il rischio esondazioni che hanno portato l’amministrazione alla scelta obbligata di chiudere le scuole. Una scelta che spesso hanno dovuto adottare anche i sindaci dell’hinterland, ma ora si spera che, con i lavori eseguiti si possa tornare alla normalità. Niente più notti in bianco con gli occhi puntati sui social per vedere l’evolversi della situazione. Ma si combatte su due fronti, anche su quello dei giusti indennizzi per ridare ossigeno alle tante imprese che hanno subito danni e si sono dovute rialzare, almeno inizialmente, con le proprie forze. Tra questi c’è anche chi, come Mencarelli attende gli indennizzi per la propria casa.