Alluvione Senigallia, rinviata di 3 mesi l'udienza

Difetti di notifica. Nel 2014 morirono tre persone. Chi sono gli indagati

Senigallia sepolta dall'acqua: era il 3 maggio 2014

Senigallia sepolta dall'acqua: era il 3 maggio 2014

Senigallia, 12 novembre 2018 - Alluvione di Senigallia, rinviata di tre mesi l'udienza preliminare per difetti di notifica. Questa mattina, davanti al gup Francesca De Palma, si doveva decidere il rinvio a giudizio per otto indagati per disastro colposo, omicidio colposo, rischio di inondazione, ma anche abuso d’ufficio per ottenere fondi europei illegittimamente, rifiuto di atti d’ufficio, falso in atto pubblico.

Nulla di fatto. Se ne parlerà il 25 febbraio. Era il 3 maggio del 2014 quando l'alluvione costò la vita a tre persone. Tra gli indagati ci sono il sindaco Maurizio Mangialardi, e il suo predecessore Luana Angeloni, il comandante della polizia locale Fabio Brunaccioni, il dirigente comunale a urbanistica e ambiente Gianni Roccato, l’ex dirigente provinciale per la tutela delle acque pubbliche Massimo Sbriscia, il dirigente dell’Autorità di bacino Mario Smargiasso e il suo predecessore Libero Principi, il consulente del Comune di Senigallia Alessandro Mancinelli.

Per tutti la Procura chiede il processo. I difetti di notifica hanno riguardato gli atti della chiusura delle indagini e il decreto di citazioni a giudizio. Un indagato aveva anche chiesto di essere interrogato ma la richiesta, seppur depositata, non è arrivata ai pm.

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