Alluvione di Senigallia, "Rovinato e risarcito di 900 euro"

Giuseppe Petrolati ha avuto danni per 65mila euro: "In quella casa c’era la mia vita"

I segni dei danni dell’alluvione sono ancora evidenti

I segni dei danni dell’alluvione sono ancora evidenti

Senigallia, 21 settembre 2018 - «Ho pagato io i danni dell’alluvione». E’ lo sfogo di Giuseppe Petrolati, 65 anni, consulente tecnico per l’edilizia. E’ stato risarcito con 900 euro a fronte di 65 mila euro di danni. Il 3 maggio 2014 (FOTO e VIDEOsi trovava in casa con il figlio, insieme hanno raggiunto i piani alti della sua casa nel cuore di Borgo Bicchia: «Mi ricordo tutto di quel giorno, anche se vorrei cancellarlo – spiega Petrolati – Per prima cosa ho salvato i cani, il livello dell’acqua si è fermata ad un metro e mezzo, noi eravamo un metro sopra, siamo scesi dopo 24 ore e c’erano circa 40 centimetri di melma». Le stanze al piano inferiore sono state invase dall’acqua: «Si è portata via tutto quello che c’era dentro – prosegue – Non mi sono perso d’animo, mi sono rimboccato le maniche e trattandosi della mia professione ho fatto i lavori in economica, da solo. Pagavo ancora il mutuo della casa, non potevo permettermi di rivolgermi a terzi, anzi, sono io che ho aiutato altre persone consigliando prodotti e tecniche per cercare di riportare tutto alla normalità il prima possibile».

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Le rate del mutuo sono state sospese per qualche tempo: «Come risarcimento ho preso 900 euro, 300 euro a stanza – afferma –. Dentro c’erano le mie cose, c’era tutta la mia vita. Non posso autofatturarmi, ho saputo che bisognava consegnare la documentazione quando me l’hanno chiesta. Il Comune fa da passaparola, tutto è passato attraverso Regione e Ministero. Io sono stato alluvionato ed ho pagato i danni, ho pagato l’Iva al 22% e non ho potuto usufruire di nessuno sconto. Avevo l’attrezzatura, l’ufficio, l’autocarro con cui lavoravo, l’acqua si è portata via tutto».

FOTO Inferno di fango

Molte le persone che, non avendo le possibilità, hanno effettuato i lavori in economia e per questo non hanno potuto recuperare soldi. A distanza di più di quattro anni, la casa di Petrolati porta ancora i segni dell’alluvione: «I muri sono spessi ed in alcuni punti ci sono sbuffi sul muro, ma non m’interessa. Io ho ricominciato a 65 anni e non ho più paura dell’alluvione. Dalla mia finestra ora vedo l’argine che è stato ricostruito e mi sento più sicuro, perché i lavori sono stati fatti molto bene. Rompere un argine come quello che è stato ricostruito è molto difficile. Tutti i lavori che sono stati fatti rendono noi alluvionati più tranquilli».