Altre forti scosse in mare Senigallia ancora senza pace

Cittadini alle prese coi traumi dell’alluvione: magnitudo fino a 4.1

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"Tintinnio di specchi, movimento sussultorio del terreno, soprammobili che si spostavano e cane in allerta". Un residente a Senigallia racconta i momenti della nuova forte scossa, magnitudo 4.0, registrata ieri al largo della costa marchigiana in particolare nella zona di Senigallia alle 13:35. Poi alle 18.54 l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato una scossa di magnitudo 4.1 con epicentro localizzato in mare a 30 chilometri da Fano, 36 da Pesaro e 39 da Ancona. A questa tra le 19 e le 19.15 ne sono seguite altre tre tra i 2.1 e i 2.4 di magnitudo. Intanto oggi a Senigallia, ancora ferita dall’alluvione, riaprono le scuole. "Nella tarda mattinata di ieri si sono concluse le verifiche sugli edifici comunali – spiega Massimo Olivetti, sindaco di Senigallia – Oggi le scuole riapriranno regolarmente. Sono riprese anche le attività sportive che si svolgono presso gli impianti sportivi comunali". Nessun danno agli edifici comunali, la scossa di martedì mattina ha causato cadute di intonaco in Cattedrale e nella chiesa del Porto, entrambe sono ancora chiuse in attesa di ulteriori verifiche. A riportare danni sono state anche alcune abitazioni private dove, dopo la forte scossa, sono spuntate crepe. I vigili del fuoco continuano a raccogliere le segnalazioni da parte dei cittadini che attendono verifiche: i pompieri hanno creato una lista e stanno eseguendo controlli edificio per edificio.

Preoccupati gli alluvionati che sono in attesa di verifiche da parte dei vigili del fuoco nelle abitazioni interessate all’esondazione del Misa. Oltre alla Cattedrale e la Chiesa del Porto, altri cedimenti si sono verificati a Corinaldo, nel Santuario dedicato a Maria Goretti, che è stato chiuso per garantire la sicurezza. La decisione è arrivata dopo le verifiche effettuate dai vigili del fuoco e da personale del Comune corinaldese: tecnici e pompieri hanno riscontrato alcuni cedimenti di parti di intonaco e calcinacci che sono crollati a terra senza altri danni.