Amici della Musica, una stagione dedicata agli strumenti ad arco

Presentato il cartellone dei 101 anni, il direttore artistico Guido Barbieri: "Programmiamo ormai su tre anni, dopo avremo i fiati e le percussioni"

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"Arc-en-ciel ossia l’Arte della Manutenzione dell’arco". Il titolo della nuova stagione degli Amici della Musica di Ancona evoca un libro di culto, dove si parlava di zen e moto. Quell’"arco nel cielo" sa di poesia, ma qui la materia più adatta è la storia, perché la ‘Società’ ha superato il primo secolo di vita, e quella che sarà inaugurata il 23 ottobre allo Sperimentale dai pianisti Michele Campanella e Monica Leone sarà la 101esima stagione. Strumenti ad arco sugli scudi, dunque, in un progetto triennale che vedrà poi protagonisti i fiati (compresa la voce umana), e le percussioni (pianoforte incluso).

A spiegare il progetto è il direttore artistico Guido Barbieri, per il quale "oggi non è più possibile programmare una stagione alla volta. Servono spazi temporali più lunghi". E’ d’accordo l’assessore alla cultura Marasca, pronto a "sviluppare un rapporto pluriennale con gli Amici della Musica che garantisca una continuità, anche finanziaria".

La stagione inizia con la Sinfonia n. 9 di Beethoven nella versione per due pianoforti di Liszt, e si chiude il 20 aprile alle Muse con il violino di Marco Rizzi, che insieme alla Form eseguirà, tra l’altro, il celebre Concerto op. 64 di Mendelssohn. Per chi ama lo strumento sarà festa grande. Il 20 dicembre alle Muse (di nuovo con la Form) suonerà Andrea Obiso, "grandissimo talento, concertmeister a Santa Cecilia", dice Barbieri. Il 26 febbraio toccherà a Lorenza Borrani, "violinista di punta in Italia, prediletta da Abbado, fondatrice di Spira Mirabilis, orchestra senza direttore che lavora su una sola opera all’anno". Con lei il pianista Alessandro Taverna.

Ci sono poi Orazio Sciortino e Gabriele Pieranunzi, che con la Roma Tre Orchestra celebrerà la Giornata della memoria. Si potrà ascoltare anche il Concerto op. 12 di Kurt Weill, "piccolo grande capolavoro" per Barbieri. Grande musica anche con il Quartetto Nous e con ‘Minimo’, omaggio a Giya Kancheli, scomparso tre anni fa, con Oscar Pizzo, pianoforte e Manuel Zurria, flauto: musiche, tra gli altri, degli ucraini Silvestrov e Tarnopolsky. Saranno anche proiettati i film per i quali Kancheli compose ‘Miniature’.

Ci sono poi gli omaggi a due donne: la compositrice Barbara Strozzi, con l’Accademia dell’Annunciata’ e Caterina Medici, una delle ultime ‘streghe’ messe al rogo nel ‘600, a Milano. Dopo un prologo di Barbieri suoneranno il trio Ars Ludi e l’ensemble vocale Farawalla. Il presidente Fabrizio Ferretti da parte sua indica le tre parole alla base della stagione: "giovani", "collaborazioni" ed "educazione" (o ‘divulgazione’).

Raimondo Montesi