"Amore criminale Ora sono libera"

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Quando una storia d’amore si trasforma in un incubo. A raccontare un caso emblematico di violenza di genere avvenuto nell’Anconetano è stata l’ispettore Elisa Gentili (nella foto) della questura di Ancona. Ecco la storia di Giulia: "Ci sono stati momenti bellissimi nella nostra storia d’amore, specie all’inizio. Mi sentivo lusingata dal fatto che lui tenesse così tanto a me e voleva che non stessi con altri. Ero innamorata insomma, pensavo fosse solo gelosia e invece poi la cosa è andata troppo oltre. Quando ci siamo conosciuti l’uomo che diceva di amarmi mi disse che stava concludendo una relazione, ma alla fine l’altra donna non l’ha mai lasciata. Nonostante questo il suo atteggiamento nei miei confronti è andato sempre di più cambiando, voleva che io esaudissi tutti i suoi desideri. Il suo amore per me in realtà era diventato una vera e propria ossessione".

Così come in tante altre relazioni, il vero volto del soggetto maschile si palesa col tempo: "Quando la situazione è diventata insostenibile ho deciso di lasciarlo e in quel momento è iniziato il vero incubo – racconta la storia della vittima di violenza di genere – Per due anni non ho praticamente vissuto, me lo ritrovavo sempre avanti, mi seguiva, pedinava, non potevo uscire con altre persone. Mi ha insultata, sputato addosso, picchiata, palpeggiata, ha tentato di strangolarmi e mi ha minacciato di morte e con me tutte le persone care che avevo".

Quando tutto sembrava perso, finalmente la svolta: "All’inizio non volevo, non avevo fiducia degli inquirenti, ma poi ho deciso di denunciare tutto alla polizia ed è stata la cosa giusta. Avevo paura, temevo le ripercussioni, invece è andato tutto bene e quell’uomo non mi ha più provocato problemi dopo essere stato arrestato. Il giorno che la polizia me lo ha comunicato mi sono lasciata andare a un pianto liberatorio".