
Non solo i sindacati, ma anche il Pd prende posizione sull’attacco del neo presidente di VivaServizi ai sindacati: "Sono sconcertanti le affermazioni del nuovo presidente di VivaServizi, Andrea Dotti, che ha offeso, con un post su Facebook, le organizzazioni sindacali confederali per il fatto di voler esercitare il diritto costituzionalmente garantito allo sciopero. Dotti ha infatti incredibilmente dichiarato che i sindacati non si vedono e non si sentono da anni e che sono morti. Inoltre, li ha anche offesi parlando di ‘pagliacci’ e ‘buffoni’". A porre l’attenzione sullo scivolone del professionista anconetano è il gruppo Pd in consiglio comunale. Non va dimenticato che proprio il Comune di Ancona è uno dei soci, anzi il socio più ‘pesante’, della società che si occupa della rete idrica del territorio.
I rappresentanti del Partito Democratico di Ancona mirano a colpire anche i vertici di Palazzo del Popolo: "Affermazioni gravi e irricevibili da parte di un tecnico nominato dal sindaco Daniele Silvetti per rappresentare un’importante società pubblica del territorio – affermano i consiglieri comunali Dem – Società che ha anche il delicato compito di mettere in campo un confronto sereno e costruttivo con chi rappresenta i lavoratori. I sindacati sono soggetti fondamentali nell’ambito di una democrazia libera e che funziona. Per questo a loro si deve rispetto, senza se e senza ma. Come Gruppo Pd abbiamo peraltro richiesto che il Consiglio programmato per il 17 novembre, giornata di sciopero, fosse spostato ad altra data (in effetti si terrà il 20 novembre, ndr). Non è la prima volta che gli uomini e le donne di fiducia del sindaco irrompono nel dibattito pubblico con dichiarazioni gravi e fuori luogo. Silvetti intervenga".
Infine la coordinatrice regionale del Partito Demcratico, Chantal Bomprezzi (nella foto): "Il diritto allo sciopero non si tocca – ha scritto in un post rivolgendosi proprio al presidente di Viva Servizi – Avvocato Dotti, lei non è al bar, ma ricopre il ruolo di presidente di una società con svariati dipendenti, di cui diversi di essi dotati di rappresentanza sindacale. Porti rispetto ai lavoratori, poi quando va al bar dopo il lavoro dirà ciò che pensa, sperando che non sia ascoltato da nessuno, in quanto le sue parole gridano vendetta".