
Nella mani di Marconi il futuro dell’Ancona
L’inizio di settimana non ha portato significative novità per l’Ancona: Stefano Marconi, tornato domenica dalla trasferta di lavoro, vedrà tra oggi e domani Antonio Recchi e Robert Egidi per fare il punto della situazione, dopodiché verrà fissato anche l’incontro con Massimiliano Polci e Antonio Manciola, che dovrà delineare in maniera definitiva il quadro della situazione.
Alla finestra, come più volte detto, il sindaco Daniele Silvetti, anch’egli in attesa di una risposta definitiva da parte di mister Rays. In soldoni tutto ruota attorno a ciò che farà Marconi. Dal canto suo, il primo cittadino ha ribadito più volte che in questo frangente esiste una società a diritto privato, quindi, allo stato attuale, lui non può imporre nulla ai soci attuali.
La domanda che tutti si pongono, tra giornalisti e tifosi è sempre quella: ci saranno nuovi ingressi, sia fronte società che fronte sindaco? Tante chiacchiere e nessuna risposta, un silenzio che non aiuta a decifrare una situazione che ad oggi è sempre più nebulosa. Qualora le cose non dovessero andare per il verso giusto, il sindaco ha sempre pronta la cordata laziale, ma c’è prima da capire se arriveranno risposte dalla famiglia Di Paolo, con cui Polci e Manciola stanno avendo intensi colloqui da diverse settimane e che entro la fine del mese dovrebbe rilevare il Rieti, ma ciò non andrebbe minimamente ad inficiare sulla sua volontà di rilevare la quota di maggioranza dell’Ancona.
Per fare ciò però, come è noto, bisognerà procedere con la trasformazione della società in srl, cosa che renderebbe il subentro di nuovi soci decisamente più facile. Di contro, tuttavia, c’è da ribadire che la posizione di Silvetti ha un peso specifico notevole, avendo di fatto creato egli stesso la società, ma allo stato attuale delle cose, la figura di Marconi è quella attraverso cui passerà il futuro del calcio anconetano, esattamente come accaduto l’anno scorso, nel 2017 con la vecchia Anconitana e nel 2021 con il cambio denominazione in Ancona Matelica (avvenuto grazie ad una sua intuizione).
Quindi, ricapitolando: primo step, incontro tra i soci di maggioranza, a cui ne farà seguito un altro con Polci e Manciola e, infine, uno finale col sindaco. Sorge il dubbio che un ruolo importante possano averlo le strutture: non tanto quelle del Del Conero, che ormai non fanno più gola a nessuno e dove le ruspe non sono mai entrate in azione, quanto piuttosto quelle del Dorico, dove le ruspe sono invece lì da tempo. Sono step non di poco conto, a cui gli investitori dovranno prestare molta attenzione. Proprio come scrivevamo ieri, dalle strutture passerà una fetta consistente degli investimenti futuri. I giorni passano, il tempo stringe e i tifosi dell’Ancona meritano che venga fatta una volta per tutte chiarezza.
Gianmarco Minossi