Ancona, il sindaco chiude tutte le scuole "Nessuno interviene, andiamo avanti da soli"

Ordinanza della Mancinelli che entra in vigore da oggi fino al 14 marzo. Anticipata la Regione: "Ci aspettavano subito delle indicazioni"

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Una giornata convulsa quella di ieri che si è conclusa con una decisione forte da parte del primo cittadino di Ancona e un annuncio da parte del governatore Acquaroli. La prima è andata dritta al problema: scuole di ogni ordine e grado chiuse da oggi fino al 14 marzo. Il secondo, in tarda serata, ha ammesso che è pronto a varare la zona rossa e quindi anche la chiusura delle scuole per la provincia di Ancona. Il sindaco Valeria Mancinelli ha atteso fino al pomeriggio di conoscere eventuali mosse da parte della Regione, ma alla fine, non trovando una sponda immediata, ha deciso di agire da sola dopo aver esaminato i dati di giornata relativi alla diffusione del virus in città e nell’intera provincia. Dati che, purtroppo, non accennano a dare il minimo di tregua (pagina a lato). E così alle sette di sera ha annunciato la sua decisione con qualche vena polemica.

"Da domani martedi 2 marzo, fino a domenica 14 – scrive la Mancinelli –, sono sospese le attività didattiche in tutte le scuole di ogni ordine e grado nel Comune di Ancona (scuole d’infanzia e nidi compresi, pubbliche e private). Ho appena firmato l’ordinanza. Il provvedimento è urgente e necessario. I ragazzi diversamente abili che hanno l’insegnante di sostegno possono frequentare la scuola, che si organizza per garantire il servizio".

Fin qui qualche dettaglio sullo stop. Poi il primo cittadino e presidente dell’Anci Marche entra nel dettaglio della decisione. "Fino a sabato l’Asur regionale raccomandava chiusure puntuali, ma i dati di ieri (domenica, ndr) e quelli di oggi (lunedì, ndr) sono peggiorati e siamo ben oltre il limite che il Comitato Tecnico Scientifico nazionale indica nelle nuove linee guida e nei diversi criteri resi noti ieri sera, per la chiusura totale delle scuole. Tutti gli indici – prosegue la Mancinelli – ci dicono che il virus nella città corre velocemente, che ancora più velocemente corre nelle fasce d’età giovani, che la variante inglese è ampiamente diffusa. La situazione è difficile in tutta la provincia ma, in assenza di provvedimenti per tutto il territorio, mi assumo la responsabilità di agire per la tutela della salute pubblica nella mia città". Ecco la stoccata al governo regionale dal quale la sindaca del capoluogo di regione, evidentemente, si aspettava un provvedimento per tutto il territorio provinciale con l’introduzione della zona rossa o arancione rafforzata. Una decisione che però, a questo punto, è attesa per oggi. "Sono consapevole – chiude il primo cittadino – dei disagi che si creano per le famiglie ma guadagnare tempo, in questo caso, significa salvaguardare la salute e, a volte, la vita di tutti".

La sindaca prende spunto anche dalle indicazioni che arrivano da Roma dove il Comitato tecnico scientifico a poche ore dal varo del nuovo Dpcm del governo ha raccomandato la chiusura delle scuole nelle zone rosse e allo stesso tempo nel caso il virus colpisca 250 abitanti ogni centomila. Dato, quest’ultimo, ampiamente superato ad esempio ad Ancona.

La decisione della Mancinelli è arrivata a poche ore dall’incontro di ieri sera con tutti i sindaci della provincia di Ancona con l’obiettivo di avere una linea comune sui provvedimenti da prendere. Certo la scelta del primo cittadino del capoluogo di regione ha spiazzato i colleghi che, comunque, restano in attesa di segnali da parte della Regione. Per il momento si parla di linee comuni sulla chiusura di parchi, aree verdi o impianti sportivi.

Il nodo resta quello della scuola in generale, ma anche eventuali nuove restrizioni per quanto riguarda bar, ristoranti, attività commerciali in generale e centri commerciali. Tutti provvedimenti che possono arrivare solo dal Governo o dalla Regione. In sostanza quello che accadrà con ogni probabilità già da oggi.

Alfredo Quarta