
Il cantiere sulla scalinata di via Zappata blocca l’accesso delle visite alle cisterne del Calamo; nel tondo, l’assessore Daniele Berardinelli
Ancona, 26 maggio 2025 – La vicenda del cantiere sulla scalinata di via Zappata che blocca l’accesso delle visite alle cisterne del Calamo mette in imbarazzo il Comune di Ancona. Sabato scorso l’associazione Ancona Sotterranea, che si occupa delle visite sia negli ipogei della Fontana del Calamo sia in quelli con accesso da piazza Stamira, ha scoperto il cantiere che ostruisce l’accesso alle cisterne ed è stata costretta ad annullare in fretta le prenotazioni per ieri, circa venti persone provenienti anche da Bologna, ma anche per le prossime domeniche, dato che il cartello sul cantiere indica il 22 luglio come data di fine lavori. Il disagio causato dal Comune è evidente, altrettanto la difficoltà di Ancona Sotterranea nel gestire le prenotazioni. Andrea Gagliardini, presidente dell’associazione, spiega che l’accesso alle cisterne del Calamo “è importante perché da lì inizia il giro. Dietro le Tredici Cannelle ci sono due cisterne e c’è una mostra fotografica permanente. Lì, con l’ausilio delle tavole, noi illustriamo che cosa c’è sotto Ancona, cioè il sistema idraulico antico”. Gagliardini spera che si trovi presto una soluzione, magari creando un ingresso raggiungibile senza dover entrare nell’area del cantiere. Potrebbe essere la strada per “aprire l’accesso ad altre importanti zone sotterranee della città, un giacimento archeologico sommerso di rilevante importanza”.
L’assessore Daniele Berardinelli cerca di fornire una spiegazione: “Non so cosa sia successo, sicuramente lo approfondirò. Ci deve essere più comunicazione tra i vari uffici dell’amministrazione comunale, questo è evidente. Credo che si debba tenere conto delle iniziative che l’associazione comunica, e chi fa i lavori deve tenere in considerazione le realtà che vivono e operano sul territorio, in modo che l’associazione possa essere avvertita e si possa organizzare”. Anche su piazza Pertini, al momento, ci sono delle difficoltà nel molteplice uso del chioschetto, come spiega anche il presidente dell’associazione, Gagliardini. “Ma ne siamo a conoscenza – prosegue Berardinelli –, tanto è vero, e lo abbiamo detto più volte, che stiamo cercando di risolvere il problema con la sistemazione dei bagni pubblici di piazza Stamira, proprio perché sappiamo che l’associazione svolge un’attività importante per la città di Ancona e merita di avere un locale dedicato. Abbiamo la possibilità di ristrutturare quei locali e li destineremo ad Ancona Sotterranea. Inoltre vogliamo affiancare alle loro guide un traduttore per rendere fruibile la visita anche ai turisti stranieri. Ma ad Ancona i problemi sono talmente tanti e talmente diffusi che possiamo risolverli solo piano piano, non abbiamo la bacchetta magica. I bagni di piazza Stamira, in quelle condizioni da decenni, sono solo un esempio”.