Ancona, violenza sessuale: arresti domiciliari e braccialetto elettronico per un 40enne

L'uomo, italiano, appofittando dello stato emotivo della sua ex si faceva consegnare somme di denaro e in un caso l'ha costretta a rapporti contro la sua volontà provocandole ecchimosi alle cosce e alla spalla

L'uomo è accusato di violenza sessuale aggravata

L'uomo è accusato di violenza sessuale aggravata

Ancona, 17 dicembre 2022 – Approfittava dello stato emotivo di una sua ex per spillarle soldi e la costringeva a subire violenze sessuali: arresti domiciliari e braccialetto elettronico per u 40enne italiano.

I poliziotti della questura di Ancona hanno dato esecuzione alla misura cautelare, disposta dal gip del locale Tribunale, degli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico a carico del quarantenne italiano, accusato di violenza sessuale aggravata e lesioni a carico di una donna di vent’anni. Da quanto ricostruito nella fase investigativa coordinata dalla procura della Repubblica di Ancona, la violenza sessuale contestata si colloca all’interno di complessi rapporti personali caratterizzati da profonde implicazioni emotive, che hanno condizionato e, infine, esposto a pericolo la vittima.

La giovane, dopo aver vissuto nell’ultima estate una breve relazione con l’indagato, non aveva accettato la scelta di questi di lasciarla e mettersi con un’altra donna. Ne è seguito un periodo nel quale la ragazza, nel tentativo di riavvicinarsi all’uomo e di compiacerlo, non sembrava accorgersi, o forse vi passava sopra, delle scuse che quest’ultimo, approfittando della posizione di vantaggio conferitogli dai sentimenti della giovane nei suoi confronti, usava per farsi consegnare somme di denaro. In una particolare circostanza, dopo aver elargito una somma di denaro al quarantenne questo l’ha invitata insistentemente a salire a casa su. Una volta entrata la donna è stata costretta a subire violenze sessuali, nonostante il manifesto dissenso.

La donna ha riportato dolore ed ecchimosi alle cosce e alla spalla. L’attività investigativa condotta dalla squadra mobile ha permesso di riscostruire dettagliatamente la dinamica dei fatti e il pericolo di reiterazione di analoghi reati nei confronti della parte offesa. All’esito della richiesta avanzata dalla Procura di applicazione di adeguata misura cautelare, il giudice per le indagini preliminari ha disposto per l’indagato gli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico.