Ancora casi di discriminazione: uno scenario che ha dell’incredibile

Ancora casi di discriminazione:  uno scenario che ha dell’incredibile

Ancora casi di discriminazione: uno scenario che ha dell’incredibile

Nonostante sia il 2023, in Italia e in altri paesi continuano a manifestarsi episodi di razzismo, un fenomeno che colpisce anche i giovani. Oggi parliamo delle offese razziste rivolte a un atleta straniero di quindici anni di una squadra della provincia di Roma, che in una manifestazione sportiva di Salvamento, svolta nella piscina del Foro Italico a Roma, il 19 e il 20 dicembre del 2020, è stato aggredito da un altro atleta.

Sono molto forti le parole che l’atleta si è sentito dire; egli racconta agli allenatori di essere stato aggredito nello spogliatoio al termine della propria gara. Purtroppo, il giovane non è riuscito a riconoscere il volto dell’aggressore, apparentemente più grande di lui, in quanto aveva il volto per la maggior parte coperto. Il quindicenne ha trovato molto supporto da parte dei giudici, che hanno reso pubblico l’accaduto; l’atleta che lo ha aggredito rischia la squalifica. L’episodio ha sconvolto sicuramente tutti, e rappresenta una vera e propria vergogna per l’Italia e per il mondo intero. E’ una vergogna che il razzismo sia presente costantemente anche nel mondo dello sport, ma soprattutto che si manifesti anche tra i giovani, in questo caso tra ragazzi di quindici e sedici anni.

Pochi mesi fa al Festival di Sanremo la pallavolista italiana Paola Egonu ha detto: "L’Italia è un paese razzista, ma non tutti sono razzisti o tutti cattivi, ma se mi chiedete se c’è razzismo la risposta è sì". E’ davvero una cosa inaccettabile che nel 2023 si facciano ancora discriminazioni razziste tra i giovani, ma anche tra le persone di maggiore età. Il mondo intero è in continua evoluzione, mentre la mente umana è del tutto arretrata, a parer mio. Ad oggi, gli argomenti che interessano il popolo sono molti, ma credo che bisognerebbe prestare maggiore attenzione a queste piccole, ma grandi cose.

Lo dice anche la Costituzione che non bisogna discriminare. L’articolo 3 recita: ‘Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali’. Secondo me, ai giorni d’oggi, non si dovrebbe più parlare di discriminazioni. E’ bello essere tutti diversi; sei qualcuno se resti diverso dagli altri.

Caterina Lanza IIB