MARINA VERDENELLI
Cronaca

Morte di Andreea, Gresti accusato anche d’istigazione al suicidio

Ancona, la frustrazione dell’imputato: “Le ho voluto bene, non è successo nulla per colpa mia. Sono distrutto”

Simone Gresti (al centro) insieme a suoi legali, l’avvocato Gianni Marasca (a sinistra) e l’avvocato Emanuele Giuliani; nel riquadro, Andreea Rabciuc

Simone Gresti (al centro) insieme a suoi legali, l’avvocato Gianni Marasca (a sinistra) e l’avvocato Emanuele Giuliani; nel riquadro, Andreea Rabciuc

Ancona, 6 febbraio 2025 – Si aggrava la posizione di Simone Gresti, il 46enne ex fidanzato di Andreea Rabciuc, la ragazza di origine romena che scomparve a Montecarotto il 12 marzo del 2022 dopo aver trascorso la serata a una festa con Gresti e altri due amici in un casolare. La giovane venne ritrovata morta il 20 gennaio 2024 in un altro casolare disabitato della zona dove si suicidò, lasciando anche un messaggio. Per la sua morte, tuttora avvolta nel mistero, la Procura di Ancona ha chiesto un processo per l’ex fidanzato della ragazza per i reati di istigazione al suicidio e maltrattamenti in famiglia. Oggi Gresti, autotrasportatore di Moie, era presente all’udienza con rito abbreviato, in un giudizio distinto a quello della morte di Andreea. Un’accusa per spaccio di droga, che rappresenta una costola del fascicolo principale aperto dalla pm Irene Bilotta dopo la scomparsa e il ritrovamento di Andreea: riguarda cessioni di stupefacenti che Gresti avrebbe compiuto in Vallesina anche mentre era indagato per la scomparsa della 27enne.

I suoi difensori, gli avvocati Emanuele Giuliani e Gianni Marasca, hanno chiesto al giudice Alberto Pallucchini di unire i fascicoli per fare un unico abbreviato. "Abbiamo fatto presente al giudice la nostra decisione di fare l’abbreviato anche sul fascicolo principale - ha riferito Giuliani a fine udienza -. Per questo abbiamo chiesto di riunire i due procedimenti. È stata rinviata l’udienza per il 20 maggio, faremo un unico giudizio abbreviato per entrambi i reati. Formalmente la richiesta di processare Simone anche per gli altri due reati c’è ma non ci è stata ancora notificata. È questione di giorni”.

Gresti si è anche lasciato andare a delle dichiarazioni accorate dalle quali emerge tutta la sua frustrazione per una vicenda in cui mai e poi mai sarebbe voluto essere trascinato, per giunta attore principale.

"A me dispiace – ha confessato Gresti – Andreea era una persona a cui ho ho voluto un mondo di bene, ancora adesso mi dispiace ma non è successo nulla per causa mia”. Il 46enne non si dà pace sin dal primo giorno della notifica da parte della Procura di Ancona della sua posizione di indagato.

Un’inchiesta avviata per la scomparsa dopo una festa in un casolare dove Andreea si trovava con Gresti e altri due amici, e rinforzata dopo il ritrovamento dei resti del corpo della ragazza in un in un altro edificio abbandonato quasi due anni dopo, in un casolare a poca distanza da quello da cui fece perdere le tracce. Il 46enne, inizialmente indagato per omicidio e sequestro di persona mentre ora dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia e istigazione al suicidio nei confronti di Andreea, ha parlato con i giornalisti dopo l’udienza in tribunale dove si sarebbe dovuto discutere in abbreviato un processo parallelo a suo carico per spaccio di droga. Il fascicolo che come dicono anche i suoi legali sarà riunito con quello principale sulla morte di Andreea verrà discusso nell’udienza fissata il prossimo 20 maggio.

"Vivo questo periodo molto male - ha detto ancora Gresti - ho difficoltà nel lavoro, ho difficoltà sociali e sto soffrendo per una cosa che non si descrive. Non riesco neanche a socializzare più con le persone. Fondamentalmente poi ho la coscienza pulita, - ha aggiunto - mi sento anche un pò tartassato. A me dispiace, le ho voluto molto bene e me ne dispiaccio anche adesso, ma non è successo nulla per causa mia".