"Purtroppo la pioggia potrebbe tornare, da quello che ci dicono le previsioni. Dobbiamo salvare il bene più prezioso, la vita. Non perdete quella solidarietà che ha caratterizzato la comunità in questi giorni, aiutiamoci a vicenda. Aiutiamo le famiglie, chi è in difficoltà. Abbiate fiducia, siate coraggiosi". Sono le parole pronunciate ieri, durante una partecipata messa nel piazzale esterno dell’oratorio, da don Wojciech Ulaczik. Il parroco di Castelferretti ha invitato la frazione a non mollare in un momento complesso, pur consapevole delle tante e diffuse criticità. Basti pensare alla chiesa di Sant’Andrea Apostolo. Che giovedì annaspava tra acqua e fango, mentre ieri – dopo un intervento importante di volontari, famiglie e giovani – si presentava sgombera e ripulita. Ma i danni sono molti. Alcune parti dell’imponente parrocchia restano ancora senza corrente elettrica. E così diversi immobili della frazione, ormai da cinque giorni. Dunque i problemi che, per le persone, si moltiplicano. Oltre alle abitazioni inagibili, specie nel centro abitato, sono emersi problemi nell’edificio dell’Erap affacciato su piazza Martiri delle Foibe, in cui vivono più di dieci nuclei. "Siamo senza luce e acqua", hanno raccontato al sindaco Stefania Signorini, sul posto assieme agli assessori Valentina Barchiesi, Ilenia Orologio, Elisa Penna e Marco Giacanella. L’amministrazione ha trovato una soluzione, mantenendo aperto l’alloggio di emergenza nei locali di via Roma. Sia per coloro i quali vorranno avere un riparo, temporaneo ma migliore, per dormire, sia anche per chi avesse la necessità di accedere ai servizi. Nelle vie della ferita Castelferretti, intanto, prosegue il viavai di persone e mezzi per liberare pianterreni, scantinati e garage ancora allagati. L’odore di muffa e fango è acre. Ma non c’è tempo da perdere. Le strade si presentano costellate di mobili, arredi e ricordi da buttare. L’azienda per lo smaltimento di rifiuti è al lavoro per il ritiro dei materiali ingombranti, una volta che i castelfrettesi avranno documentato i danni e inviato il dossier al Comune. Tra le note più liete, i tanti ragazzi – sporchi fino ai piedi – ma contenti di dare una mano a chi sta soffrendo. Esibiscono un sorriso. Hanno energia. E sono una forza della natura. Profumano di vita. E anche il ministro dell’Interno Piantedosi, con un post, ha voluto complimentarsi con gli agenti della polizia che sono stati in prima linea durante l’alluvione.
gi. gia.