Ancona, nuovo anno giudiziario tributario. La protesta di commercialisti e avvocati

Non saranno alla cerimonia. I commercialisti hanno lamentato pasticci negli inviti, gli avvocati sono stati chiamati "senza avere diritto di parola"

Cartelle esattoriali in una foto d'archivio Newpress

Cartelle esattoriali in una foto d'archivio Newpress

Ancona, 20 marzo 2018 - Si apre domani alle 10, nel palazzo della Prefettura in piazza del Plebiscito, l’anno giudiziario tributario 2018, che illustra l’attività delle commissioni tributarie provinciali e regionale, cui i contribuenti si rivolgono se ritengono ‘ingiusti’ i tributi loro applicati. Un appuntamento che ha già registrato un’anteprima polemica, con la defezione annunciata dell’ordine dei commercialisti che hanno lamentato pasticci negli inviti e tempi contingentati negli interventi, cui si aggiungono gli avvocati marchigiani, che diserteranno anch’essi la cerimonia.

«Siamo stati invitati – spiega la presidente dell’Ordine degli avvocati di Ancona, Serenella Bachiocco – ma senza aver diritto di parola. Non parteciperemo affatto».

Alla cerimonia di oggi saranno presenti il presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia Tributaria, Mario Cavallaro e il presidente della Commissione tributaria regionale delle Marche, Alfondo Lauro. L’anno giudiziario della giustizia tributaria, stando ai dati anticipati oggi, si apre anche nel 2018 con una grave carenza dei componenti di commissione e con oltre 3mila pendenze a livello di Ctp.

Sono esattamente 3.059 i giudizi pendenti davanti alle commissioni tributarie provinciali delle Marche al 31 dicembre 2017: la più ‘litigiosa’ è la provincia di Macerata, con 1.294 cause pendenti, seguita da quella di Ancona, che si ferma a quota 805, quindi da Pesaro con 543 pendenze e da Ascoli Piceno con 417. Una situazione nella media, migliore rispetto a quella di altre regioni come la Calabria, dove le pendenze delle cinque province al 31 dicembre scorso erano 49.387.

La situazione delle commissioni tributarie provinciali e regionale delle Marche rispecchia quella che si presenta in generale in Italia, dove su un organico complessivo previsto di 1.314 componenti nelle commissioni regionali e di 3.354 in quelle provinciali, sono stati coperti rispettivamente solo 836 e 2.187 posti, in media il 35 per cento in meno rispetto al fabbisogno. I magistrati, nelle commissioni regionali, rappresentano il 61,6 per cento rispetto ai componenti ‘laici’, percentuale che scende al 51,3 per cento nelle commissioni tributarie provinciali. A peggiorare lo scoperto di organico, la progressiva diminuzione del numero di componenti in servizio registrata nel corso del 2016 (-7,56 per cento nelle Ctr e – 2,25 per cento nelle Ctp) e del 2017 (quando i componenti delle commissioni tributarie regionali sono calati di un ulteriore 6,28 per cento e quelli delle commissioni provinciali del 3,23 per cento).