Appalto "pilotato" da 12,5 milioni. Indagato anche un funzionario Asur

Per l’accusa è stata favorita una ditta di Roma. In 3 verso il processo

Guardia di Finanza

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Ancona, 6 marzo 2015  -Un appalto ‘pilotato’ quello da 12,5 milioni di euro con il quale l’Asur ha aggiudicato la gestione del Centro Servizi Unificato di Fabriano, affidato per cinque anni alla Medilife spa di Roma. Ne sono convinti i sostituti procuratori di Ancona Ruggiero Dicuonzo ed Andrea Laurino, che hanno indagato per turbativa d’asta tre persone: il funzionario dell’Asur responsabile del procedimento, il privato che aveva redatto uno studio di fattibilità sull’opportunità di affidare all’esterno il Centro Servizi e il rappresentante della Medifin che si occupa dell’appalto fabrianese.

Nei giorni scorsi ai tre indagati è stato recapitato un avviso di conclusione delle indagini. Tra gli altri spicca il nome di Gabriele Neri, l’ex dipendente Asur che era stato designato quale responsabile del procedimento per l’appalto milionario. Secondo l’accusa sostenuta dalla Procura, per la realizzazione del centro sarebbe stato confezionato un «bando fotocopia»: le caratteristiche indicate sarebbero state talmente particolareggiate da rendere possibile a un solo candidato, la Medilife in questo caso, di concorrere.

La selezione per il Centro Servizi Unificato era stata indetta nell’agosto del 2009 dopo che, nell’anno precedente, attraverso un altro bando era stato individuato un tecnico esterno che avrebbe dovuto compiere uno studio di fattibilità sull’opportunità di attivare il Centro stesso. Secondo l’accusa il tecnico sarebbe stato un intermediario tra i rappresentanti Asur e la Medilife,ed avrebbe suggerito come formulare il bando in modo da far partecipare e vincere la società laziale. L’inchiesta della Procura di Ancona è partita nel 2012 e nel frattempo l’Asur, proprio sulla base di quel bando sospetto, ha sborsato ogni anno 2,5 milioni di euro più Iva, versati in rate mensili.

Il servizio, che copriva 5 anni a partire dal 2010, è stato in gran parte già pagato con i soldi dei contribuenti. Tra le attività previste e affidate alla Medilife c’era tra l’altro la creazione di un logo che identificasse l’Asur, la ricezione ed archiviazione dei documenti in formato elettronico, la progettazione grafica della modulistica azientale, la stampa dei documenti, la realizzazione di brochure, consulenza grafica ed editoriale per la comunicazione interna ed esterna dell’Asur, la realizzazione di progetti editoriali per particolari campagne informative. L’indagine, basata sull’analisi dei documenti che hanno portato all’aggiudicazione dell’appalto, aveva portato nei mesi scorsi la Procura a disporre perquisizioni e sequestri.