L'allevatore. "Così butto via 25 quintali di latte al giorno, il Governo mi aiuti"

L'appello dall'azienda agricola di famiglia 'Vito Celeste' della piccola Domo di Serra San Quirico

L'allevatore Arturo Valentini

L'allevatore Arturo Valentini

Serra San Quirico (Ancona), 8 aprile 2020 - "Siamo davvero in ginocchio e non sappiamo cosa farne di 25 quintali al giorno di latte prodotto dalle nostre mucche. Saremo anche una piccola realtà, ma con una dozzina di dipendenti da salvare e la dignità di non farsi prendere in giro dalle istituzioni". Dei suoi 59 anni, Arturo Valentini ben 35 ne ha trascorsi nell'azienda agricola di famiglia 'Vito Celeste' della piccola Domo di Serra San Quirico, incentrata su un agriturismo aperto nel fine settimana e soprattutto sul latte della pregiata razza bovina Jersey.

Valentini, diciamolo subito: é l'effetto Covid a schiacciare la sua azienda?

"Certo che sì. Abbiamo piccoli punti vendita dei nostri prodotti caseari in provincia tra Fabriano, Jesi, Moie e Chiaravalle che ovviamente si sono tutti fermati in questo periodo. Ma il vero problema è un altro".

A cosa si riferisce?

"Il grosso del fatturato d arriva dalla vendita in media di circa cento quintali a settimana di latte ad un trasformatore del sud delle Marche. La scorsa settimana ci ha chiesto di diminuire sensibilmente le commesse di latte e da lunedì non ne prende più. Purtroppo è tutto il sistema che si è bloccato, perché con la chiusura di bar, ristoranti, pizzerie, mense scolastiche e mense aziendali, la clientela di questo tipo di prodotti, dalle mozzarelle allo yogurt, é drasticamente diminuita".

E di tutta quella materia prima cosa se ne fa ora?

"Rischio di sprecarla. Delle 330 mucche allevate, circa 150 sono sono quelle che producono latte. Qualcuna ho provato a fermarla. Con la consulenza di un alimentarista ho progressivamente diminuito le dosi del loro cibo, ma tre bovini sono già deceduti perché non riescono a sostenere il regime alimentare ridotto".

La capiamo benissimo, ma come se ne può uscire dall'imbuto della contrazione dei consumi?

"Innanzitutto il Governo deve fare il Governo. È assurdo, inaccettabile che ancora oggi arrivino tir stranieri a scaricare latte in Italia. Possibile che in una situazione di emergenza non si riesca a tutelare le imprese italiane del settore pensanco alla loro sopravvivenza, invece che continuare a far arrivare prodotti da fuori confine? Ecco, questo mi fa veramente arrabbiare".

Però ci sarebbe il bonus da 600 euro.

"Per mantenere un'azienda come la nostra servono tremila euro al giorno. Comunque mi è stato detto che per ottenerla devo aprire un conto corrente personale, anche se ho sempre e solo avuto quello aziendale...".