"Asur, i nostri ambulatori restano a disposizione"

La proprietà all’azienda: "Trattiamo a condizioni diverse". Dalla direzione Area Vasta 2 insistono: "Servizi garantiti ma altrove"

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"È sempre stata mia ferma intenzione proseguire il rapporto di locazione con Asur e non ho mai manifestato la volontà di far trasferire gli ambulatori, che ospito attualmente nei miei locali, altrove, immaginando tra l’altro il disagio che ne deriverebbe alla comunità. Tuttavia devo dire che Asur è rimasta sempre sorda alla disponibilità dimostrata e alle proposte inoltrate dal mio legale, facendo presente che gli ambulatori sarebbero stati dislocati in altri siti". A prendere parola, ieri, Nazareno De Minicis, proprietario degli immobili di via Bruno a Castelferretti, e subentrato alla precedente proprietà nello scorso luglio. Lo ha fatto attraverso una dichiarazione arrivata in serata per il tramite del suo avvocato Marco Tacconi e così la vicenda della chiusura al 31 dicembre 2022 degli ambulatori Asur a Castelferretti si arricchisce di una nuova puntata. "È chiaro che il vecchio contratto, ormai datato, va rivisto e aggiornato ai prezzi di mercato attuali – ha continuato De Minicis -, ma sembra che la mia proposta non sia stata neppure presa in considerazione. Pertanto ad oggi rinnovo e rendo pubblica la disponibilità a proseguire il rapporto da parte della proprietà, a scanso di futuri ed evitabili equivoci". Che in pratica: massima "apertura" della proprietà a trattare ancora con l’Azienda sanitaria per mantenere il presidio di Castelferretti, ma a condizioni differenti. Dall’Asur, intanto, ieri mattina era arrivata una nuova comunicazione, in linea con quella dei giorni scorsi: i servizi saranno garantiti ma non lì. Umee e Umee all’ospedale di comunità di Chiaravalle "in spazi adeguati che saranno riqualificati con lavori attualmente in corso", Adi nel "poliambulatorio di via F.lli Rosselli 11" mentre "per il servizio dei prelievi del sangue si ribadisce che si sta cercando di mantenerlo in loco in spazi in via di individuazione essendo il punto prelievi una tipologia di attività che maggiormente impatta sulla popolazione e nella fattispecie su quella anziana. Pertanto tutti i servizi continueranno ad essere garantiti anche se in sedi diverse e a poca distanza dalle precedenti". Per certo la raccolta firme dei cittadini (oltre 200 adesioni in un’ora, ieri) e la volontà di manifestare ulteriormente (con flash mob o sit-in) ha centrato il segno. Il rischio, ora, è di un muro contro muro: "La direzione di Area Vasta 2 – hanno proseguito nella nota -, comunque sempre aperta e disponibile nei confronti dei privati cittadini, associazioni e tutti coloro che a vario titolo partecipano e gravitano intorno ai percorsi sanitari e socio assistenziali, precisa che le modalità gestionali, amministrative e i percorsi decisionali spettano all’Azienda sanitaria la quale deve agire, per legge, rispettando tutti i principi di legalità, imparzialità, trasparenza, buon andamento della pubblica amministrazione. Si invitano pertanto tutti, ad ogni livello, a rispettare i percorsi decisionali in essere".

Giacomo Giampieri