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Autopsia su Matteo, nessun segno di violenza: probabile suicidio

È stata una "asfissia meccanica violenta" a causare la morte di Matteo Concetti, il 25enne fermano trovato impiccato nella cella...

È stata una "asfissia meccanica violenta" a causare la morte di Matteo Concetti, il 25enne fermano trovato impiccato nella cella di isolamento del carcere di Montacuto, il 5 gennaio scorso. Lo ha stabilito l’autopsia effettuata ieri all’Inrca dal medico legale Raffaele Giorgetti, incaricato dalla Procura che indaga per istigazione al suicidio. L’esame autoptico ha confermato che la morte è compatibile per impiccagione e, verosimilmente per suicidio anche se non ha potuto indicare con quale mezzo sia avvenuto. Di sicuro un tessuto non molto spesso e liscio. Sul corpo del giovane, affetto da bipolarismo, non c’erano segni di violenza o aggressioni, solo cicatrici datate nel tempo e non relative ai fatti della morte.

La salma è stata liberata ed è stato firmato il nullaosta della magistratura per restituirla ai familiari che già oggi dovrebbero organizzare il rientro del feretro a Rieti per fissare poi il funerale. All’autopsia ha partecipato anche il consulente di parte dei familiari, il medico legale Andrea Mancini.

Sulla salma sono stati fatti dei prelievi biologici che serviranno per gli esami tossicologici che dovranno indicare se Matteo ha assunto farmaci o droghe prima di morire. Gli esiti completi non saranno pronti prima di 60 giorni.

ma. ver.