Senigallia (Ancona), 26 settembre 2024 – Un bacio sulla bocca dato a una alunna di 13 anni costa una condanna per violenza sessuale a un bidello di scuola media. Il collaboratore scolastico, 31enne, italiano, ha preso un anno (pena sospesa) in abbreviato. La condanna è arrivata martedì, inflitta dal gup Alberto Pallucchini.
La difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Catello De Simone, aveva fornito una propria perizia medica riguardante l’assistito perché soffrirebbe di disturbi comportamentali che lo avrebbero portato a interagire con un eccessivo slancio affettuoso. Non si sarebbe voluto approfittare della minore. Non è stata ritenuta sufficiente dal giudice per poterlo prosciogliere.
Il bidello è stato condannato a risarcire la vittima, parte civile attraverso i familiari con l’avvocato Simeone Sardella, di 15mila euro per i danni morali subiti. Il gesto spinto avrebbe scioccato la 13enne che una volta a casa ha raccontato tutto alla mamma. Il fatto risale al 20 maggio dello scorso anno ed è avvenuto in orario scolastico anche se al di fuori dell’edificio della scuola frequentata dalla ragazzina, iscritta alla terza media.
Quel giorno la classe si trovava all’interno di un teatro, per fare delle prove di uno spettacolo. Il bidello aveva accompagnato, insieme ad altro personale, gli studenti e doveva badare a loro, coordinandosi anche con gli insegnanti. Dal nulla, stando alle accuse, il collaboratore si sarebbe avvicinato alla 13enne e l’avrebbe baciata in bocca, davanti ad altre amichette. Un gesto fatto quindi non di nascosto ma alla visuale di chi in quel momento si trovava in quella zona del teatro. Dopo il bacio sarebbe rimasto immobile, quasi aspettandosi una bella reazione della 13enne che invece si è allontanata turbata.
In quel momento non si è rivolta a nessuno ma tornata a casa la ragazzina era silenziosa e la mamma, poco a poco, è riuscita a farsi raccontare cosa la preoccupava. “Il bidello mi ha baciato” avrebbe riferito la minorenne specificando che non c’era stato nulla fino a prima che potesse far presagire un comportamento del genere. Il genitore ha valutato la situazione decidendo, dopo pochi giorni, di sporgere denuncia ai carabinieri. Il bidello è stato condannato anche all’interdizione in perpetuo da qualunque ufficio attinente alla tutela, alla curatela o all’amministrazione di sostegno, e da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori. Interdizione temporanea anche dai pubblici uffici.