Bagni pubblici rari come pepite d’oro "In piazza Cavour servono subito"

Michael Salerno e Laura Papa di Barangolo: "C’è tanta gente in giro e molti sono anche anziani. Questa zona è viva e necessita di servizi, ma questo dai piani alti del Comune non viene capito"

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"Tanta gente, pochi bagni" dicono Michael Salerno e Laura Papa, di Baràngolo. E così, se Ancona è una città prevalentemente anziana, beh, gli anziani – al momento del bisogno, anzi dei bisogni – sono costretti ad arrangiarsi. Della carenza di bagni pubblici si parla da tanto, in città. La mappa, per il centro, fa acqua in più punti.

Ce ne sono diversi alla pineta del Passetto (quando sono aperti!) e poi, procedendo a piedi in direzione porto, c’è quello di piazza Diaz. Dopodiché, più niente fino alla fine del Viale della Vittoria. Nulla neppure in largo XXIV Maggio, né in piazza Cavour, tranne quelli chimici posizionati agli angoli della piazza in occasione delle kermesse occasionali. Nel cuore di Ancona, diverse toilette si trovano scendendo le scalette di piazza Roma e più nulla fino all’arco di Traiano. C’è da dire che i servizi di piazza Roma sono rimasti chiusi, fino a pochi giorni fa, a causa dei vandali, che hanno devastato persino il magazzino.

Certo, ci sono da considerare i servizi igienici di palazzo degli Anziani, a poca distanza da quelli nei pressi della Lanterna rossa, al porto, ma che ne è – ad esempio – di piazza Cavour? "In occasione dello street food internazionale – spiega Salerno – hanno messo dei bagni chimici all’angolo tra via Simeoni e piazza Cavour. Ecco – prosegue lui – bisogna farne altrettanti per le casette di legno di Natale e studiare dei servizi igienici permanenti, che siano fruibili tutto l’anno, a prescindere dagli eventi". In piazza Cavour, "lavorano due chioschi e una libreria. È una piazza viva – riflette Michael – che necessita di toilette. Ma questo non viene capito dai piani alti del Comune". E ancora: "La mancanza di bagni grava sui commercianti e non solo. Quando giri per la città e vedi qualcuno urinare in un angolo, tutto il lavoro che facciamo per valorizzare la città viene cestinato.

Io devo solo ringraziare i miei clienti che durante un aperitivo se devono andare in bagno, vanno a casa e ritornano. Ma capite che questo percorso può farlo solo chi abita a 50 metri dal mio locale. Chi abita distante come fa?".

Anche perché, diciamolo, diversi baristi storcono il naso se un cliente entra senza consumare per usufruire del bagno. "Così facendo, piazza Cavour viene abbandonata. Servirebbe poco per fare un piccolo salto di civiltà". La soluzione? "Davanti la pizzeria Sante, ci sono due chioschetti fatiscenti.

Perché non metterci dei servizi, magari con un custode, di modo da creare pure lavoro per una persona?".

Nicolò Moricci