Crac Banca Marche, il Comune di Jesi si costituisce parte civile

Il 16 gennaio saranno esaminate tutte le richieste, anche degli azionisti che hanno perso tutto

Azionisti mobilitati davanti la filiale in centro ex Banca Marche

Azionisti mobilitati davanti la filiale in centro ex Banca Marche

Jesi (Ancona), 10 novembre 2017 - Crac Banca Marche, partito il processo che vede indagati 16 tra ex dirigenti, amministratori e revisori di conti dell’istituto di credito per il fallimento miliardario anche il Comune di Jesi si costituisce parte civile. ‘Attraverso l’avvocato Alessandro Sorana – fanno sapere dal Comune – abbiamo depositato domanda di costituzione di parte civile (davanti al gup di Ancona Carlo Cimini, ndr) nel procedimento contro Bianconi più altri in relazione al “default” della Banca delle Marche Spa.

Jesi è stato l’unico Comune che ha avviato una iniziativa del genere. Si aggiunge ad analoghe richieste presentate da azionisti e obbligazionisti rappresentati da diverse associazioni, oltre che da alcune Fondazioni Cassa di Risparmio, nonché dalla Banca d'Italia’. Il Giudice dell’udienza preliminare ha rinviato la seduta al 16 gennaio prossimo per consentire alle difese degli imputati di esaminare le costituzioni delle parti civili al fine di sollevare eventuali eccezioni. 

Si costituiscono parte civile come parti offese anche 3mila piccoli azionisti e dipendenti di Banca Marche, azzerati nelle azioni con la risoluzione dell'istituto di credito (ora fuso in Ubi). Gli imputati si vedono contestati, a vario titolo, dalla bancarotta fraudolenta e documentale, al falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza degli enti di controllo.