Bancarotta, nuovi guai per Busco

Bancarotta,  nuovi guai  per Busco

Bancarotta, nuovi guai per Busco

Prima il sequestro del capannone alla Baraccola, poi il tira e molla con il Comune, con i ricorsi al Tar che gli hanno dato sempre ragione, adesso una bancarotta distrattiva. Non c’è pace per l’imprenditore Roberto Busco, 74 anni, conosciuto per la sua azienda che è tra i principali produttori di vasche da bagno e per piscine. Ieri mattina è dovuto tornare in tribunale, ad Ancona, per un processo che è alle battute finali e lo vede come imputato davanti al collegio penale. Tutto è legato, ancora una volta, al mega capannone di via Scataglini, quello che più di dieci anni fa ospitava il glorioso centro sportivo Extasy e fiorenti attività commerciali poi messe nelle condizioni di chiudere perché per il Comune non avrebbero avuto i permessi per aprire. Mancavano i requisiti per l’ente pubblico ma questa battaglia Busco l’ha vinta con una sentenza del Consiglio di Stato, che risale al 2021. Attende ancora i 18 milioni di euro di risarcimento. La chiusura del maxi immobile aveva portato al fallimento della società, la Delta Italy, nel 2015. Per l’accusa Busco avrebbe distratto l’immobile di via Scataglini, del valore di oltre 6 milioni e mezzo di euro, conferendolo, nell’ambito di una operazione di scissione societaria, alla società Dedoma srl. Così avrebbe determinato una perdita del patrimonio netto della società fallita. Ma la versione dell’imprenditore è che la Dedoma, avendo in corso importanti investimenti in Puglia, aveva le potenzialità per gli adempimenti in corso. Ieri Busco, difeso dall’avvocato Guerrino Ortini, doveva testimoniare ma l’udienza è stata rinviata al 15 giugno per un legittimo impedimento del collegio.

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