SILVIA SANTINI
Cronaca

"Beko, l’apertura non garantisce occupazione"

I sindacati prudenti dopo le assemblee con i lavoratori, lunedì il piano decisivo: "Entreremo nel merito degli investimenti promessi"

Tutte le sigle sindacali alle assemblee con i lavoratori Beko

Tutte le sigle sindacali alle assemblee con i lavoratori Beko

"C’è tensione e preoccupazione. Gli investimenti promessi non significano zero licenziamenti. La disponibilità di Beko il 30 gennaio scorso al Mimit a iniziare un confronto su un nuovo piano industriale incrementato a 300 milioni di euro per gli investimenti, senza aprire la paventata procedura di chiusura dei siti e di licenziamento dei lavoratori, costituisce il presupposto minimo per iniziare una trattativa". Lo ribadiscono Fim Fiom Uilm Ancona dopo le tre assemblee sindacali che si sono svolte ieri nello stabilimento produttivo di Melano e nelle sedi impiegatizie di Fabriano della Beko. Sono state organizzate per esporre i contenuti dell’ultimo incontro al Mimit presieduto dal Ministro Urso e in prospettiva del prossimo incontro previsto per lunedì pomeriggio. Alle assemblee hanno preso parte i segretari della Fiom Cgil Pierpaolo Pullini, della Fim Cisl Giampiero Santoni e della Uilm Uil Isabella Gentilucci, e Massimiliano Nobis della Segreteria Nazionale della Fim Cisl con delega settore elettrodomestico. "Lunedì entreremo nel merito dei 300 milioni di investimenti, cercheremo di capire se sono sufficienti per l’efficientamento e la Ricerca e sviluppo. L’apertura dell’azienda al tavolo non garantisce l’occupazione. Le sedi sono tutte collegate tra loro, se Comunanza rischia la chiusura trema anche Fabriano. Non è ancora in salvo. Le disponibilità aziendali però sono ancora troppo generiche. Beko ha parlato di un piano di investimenti più cospicuo, ha fatto intravedere la possibilità di non chiudere Comunanza e di prevedere un percorso di tre anni per Siena, dove ribadisce comunque la volontà di cessare la produzione. Rivendichiamo che le prese di posizione di traducano in proposte concrete già lunedì". Si fa di tutto per contrastare tale eventualità. Questa settimana una delegazione sindacale ha partecipato alla manifestazione europea di IndustriAll a Bruxelles indetta per contrastare le desertificazioni industriali. Sono quasi 400 esuberi tra operai (66 a Melano), impiegati e dirigenti (circa 300 su quasi 550 totali, tra ridimensionamento degli uffici regionali e chiusura dell’unità di Ricerca e Sviluppo), ai quali si aggiungono i circa 320 a Comunanza nell’ascolano per la chiusura dello stabilimento entro il 2025. "Sarà una trattativa impegnativa ma i lavoratori sanno che le Istituzioni, a tutti i livelli, sono dalla loro parte", dice anche il sindaco Daniela Ghergo sempre a fianco dei lavoratori anche alla manifestazione e al tavolo di Roma.