Dopo quasi cinque mesi si chiude la vertenza Beko aperta il 20 novembre 2024. Oggi alle 18 nel Salone degli Arazzi di Palazzo Piacentini, sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy, sarà sottoscritto dalle parti il protocollo d’intesa votato dai lavoratori, attraverso un referendum, che ha visto prevalere i "Si" all’intesa con 2.569 voti pari all’88% dei voti validi. Il tavolo sarà presieduto dal ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Al tavolo per la firma i vertici aziendali, le organizzazioni sindacali, i rappresentanti dei dicasteri competenti e degli enti locali interessati, tra i quali il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli.
"Noi sicuramente non siamo felici per la definizione rispetto agli impiegati di Fabriano, però sappiamo che la vertenza è iniziata con altri presupposti e soprattutto con un tema che era quello della salvaguardia delle sedi operative", aveva detto Acquaroli riferendosi ai 193 lavoratori nelle sedi impiegatizie e 64 nello stabilimento di Melano, individuati come numero massimo di esuberi. L’accordo che sarà sottoscritto prevede, comunque, che non ci sarà alcun licenziamento unilaterale, ma le uscite degli esuberi avverranno solo dietro incentivi, fino a un massimo di 90mila euro a seconda dell’età anagrafica dei lavoratori. L’accordo sarà anche accompagnato dall’utilizzo del contratto di solidarietà dal momento della sottoscrizione al 31 dicembre 2027. Quindi saranno utilizzati solo strumenti conservativi.