Biglietti bus Conero, li stampavano e rivendevano. Una decina di dipendenti indagati

La truffa scoperta lo scorso autunno, ma risalirebbe ad anni prima. I titoli di viaggio messi in commercio nei punti vendita dell’azienda

Piazza Ugo Bassi, capolinea della Conerobus e sede di una delle più grandi biglietterie

Piazza Ugo Bassi, capolinea della Conerobus e sede di una delle più grandi biglietterie

Ancona, 20 aprile 2022 - Biglietti stampati indebitamente, la polizia scopre una truffa ai danni di Conerobus. Il problema è che tra i presunti responsabili del malaffare ci sono proprio alcuni dipendenti della più grande azienda del trasporto pubblico delle Marche. La "cricca dei furbetti" ha agito indebitamente per anni, già prima dell’emergenza pandemica, e avrebbe movimentato un volume d’affari di svariate decine di migliaia di euro. Gli investigatori della questura dorica hanno indagato a lungo dopo essere venuti a conoscenza di quanto stava accadendo ai danni della Conerobus. Le indagini, coordinate dalla Procura di Ancona, sono in pieno svolgimento: notificati avvisi di garanzia nei confronti di una decina di soggetti, in larga parte personale Conerobus che aveva pensato di far quadrare i bilanci personali con un’entrata ulteriore oltre allo stipendio.

Da Conerobus bocche cucite. L’azienda anconetana è parte lesa in tutto il procedimento e con ogni probabilità, in caso di conferma degli addebiti, si rivarrà nei confronti dei suoi dipendenti con le misure previste dalla legge. Con l’arrivo degli avvisi di garanzia, e dunque con un procedimento ufficiale avviato, i presunti responsabili saranno sicuramente sospesi da servizio in attesa di stabilire gli addebiti nei loro confronti. I lavoratori Conerobus coinvolti rischiano il posto di lavoro. Stando a quanto ricostruito attraverso fonti investigative, non si deve parlare di biglietti falsi, quanto di tagliandi sottratti all’azienda e venduti ai passeggeri, sia dal personale che dalle rivendite. Parliamo di un numero minimo rispetto alla moltitudine di esercizi nel territorio provincia le.

Il Carlino ha potuto ricostruire i fatti secondo cui le rivendite di biglietti coinvolte nell’affare sarebbero due ed entrambe attive nell’anconetano. Dunque nessuna riproduzione e nessun falso dietro la truffa scoperta dalla polizia. In pratica, attraverso il sistema informatico interno a Conerobus, i responsabili sarebbero stati in grado di stampare biglietti per il trasporto urbano ed extraurbano. Tagliandi venduti anche nei due punti Conerobus di Ancona, in piazza Ugo Bassi (all’interno dei Toroidi dove c’è anche la sala d’attesa), e in via Frediani, alle spalle del Palazzo del Comune. I responsabili avrebbero stampato i biglietti della formula dei carnet da 20 tagliandi ciascuno in a ggiunta a quelli regolamentari.

Titoli di viaggio che poi si sarebbero spartiti in modo da poterli rivendere, traendo incassi irregolari. Trattandosi di biglietti che ufficialmente non erano tracciabili, i soggetti coinvolti nella truffa ai danni dell’azienda avrebbero potuto incassare i soldi dei carnet (da 20 a 25 euro per ogni blocchetto) venduti con pagamento in contanti e non attraverso bancomat o carte di credito. Le indagini della polizia hanno fatto luce su quanto accaduto negli ultimi anni.

Il malaffare, infatti, sarebbe iniziato alcuni anni fa, mentre l’indagine coordinata dalla magistratura anconetana avrebbe mosso i primi passi nell’autunno del 2021. L’inchiesta non è chiusa e non sono da escludere ulteriori novità e provvedimenti.

Conerobus: "Grande amarezza per il comportamento scorretto di pochi"

"L’indagine della Procura di Ancona sulla vicenda dei biglietti del bus duplicati e rivenduti illecitamente è partita da una denuncia di Conerobus che, in seguito alla segnalazione di un utente - si legge in una nota di Conerobuso -, ha avviato un’ispezione interna riscontrando alcune anomalie collegate a possibili operazioni sospette. La società di trasporto pubblico esprime grande amarezza, precisando come presunti comportamenti scorretti tenuti da pochi gettino discredito sull’onorabilità della compagine e si ripercuotano sul virtuoso lavoro dell’intero team aziendale. Conerorubus ricorda la grande attenzione da sempre posta alle esigenze di mobilità dei cittadini, con l’obiettivo di garantire un servizio sempre più efficiente e di qualità: un lavoro svolto grazie al prezioso contributo del personale che, con dedizione e spirito di squadra, ha dato prova di saper fronteggiare situazioni anche complesse, come quelle vissute negli ultimi due anni a causa pandemia. Nel procedimento la società è parte lesa e, non appena esaminate le carte dell’inchiesta, deciderà come muoversi nei confronti dei dipendenti raggiunti da avviso di garanzia. Conerobus seguirà tutte le fasi della vicenda in modo che venga fatta piena luce".