Bilancio ok, ma ora spunta l’allarme bollette

La giunta dorica costretta a spostare l’avanzo del fondo Covid per fronteggiare l’aumento record dei costi dell’energia: servizi a rischio

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Il bilancio del Comune è in equilibrio, ma ora a Palazzo del Popolo c’è il timore per l’aumento dei costi dell’energia, il caro-bollette. Per questo la giunta dorica sposterà l’avanzo del ‘fondone’ Covid degli anni scorsi, circa 800mila euro, sul capitolo di spesa più delicato: "Dovremo cambiare la destinazione d’uso di questa somma, ma la legge ce lo consente e credo che non ci siano alternative – spiega l’assessore al Bilancio, Ida Simonella – L’andamento dei costi dell’approvvigionamento energetico stanno avendo un andamento esplosivo. Questa somma non basterà per tappare la falla, così come non basteranno neppure i 7-800mila euro già messi a bilancio preventivo. Risorse fondamentali per evitare di togliere altri servizi a favore della cittadinanza".

Un consiglio comunale, quello di ieri, dedicato quasi esclusivamente all’approvazione del rendiconto sulla gestione dell’esercizio finanziario 2021. Come era lecito attendersi, la maggioranza ha blindato il provvedimento, approvato senza problemi con 21 voti a favore. La prima deliberazione andata in scena nella cornice elegante, ma anche scomoda, di Palazzo degli Anziani: dopo quasi tre anni, le sedute consiliari sono tornate nella sede istituzionale. L’ultima fu nel giugno del 2019, prima che un gravissimo infortunio sul lavoro (un operaio caduto dal solaio dopo un volo di quasi dieci metri che ha seriamente rischiato di morire) costrinse a spostarsi altrove. Poi ci sono stati gli oltre due anni di pandemia, tra consigli in remoto o in presenza alla Mole, fino a ieri mattina.

A chiusura dei lavori l’assemblea si è occupata del regolamento del consiglio con due provvedimenti tecnici. L’argomento del giorno, tuttavia, era il rendiconto che ha fotografato la situazione del Comune nel 2021: "Ci portiamo dietro in particolare il disavanzo provocato dalla ri-certificazione dei debiti complessivi – aggiunge la Simonella – Un disavanzo straordinario di 44 milioni di euro che l’amministrazione dovrà ripianare entro 30 anni. Noi abbiamo iniziato a pagare nel 2015 e siamo già a 13-14 milioni restituiti, il problema è che ogni anno partiamo con 1,5 milioni di euro che dobbiamo sottrarre alla parte corrente. Stiamo uscendo dalla fase pandemica caratterizzata dai fondi Covid garantiti dal governo, ovvero 8,6 nel 2020, poco più di 5 lo scorso anno e quasi nulla nell’anno in corso. Sui mutui avevamo pianificato circa 23 milioni di euro, alla fine l’anno scorso ne abbiamo investiti 11 grazie all’arrivo di fondi per varie progettualità che nel rendiconto del prossimo, con il Pnrr, saranno ancora più influenti. Il debito complessivo sale di poco rispetto agli ultimi anni, 108 milioni di euro, ma va considerato il periodo da cui l’intero Paese sa uscendo, ossia l’emergenza Coronavirus".

Pierfrancesco Curzi