di Marina Verdenelli Una settimana di tempo per mettere mano alle liste di attesa del reparto di cardiologia pediatrica e arrivare a tempi più ragionevoli, come massimo 120 giorni per le visite programmate, 10 per quelle relative alle urgenze brevi e 30 giorni per le differite, per sottoporre i bambini ad esami e controlli che salvano loro la vita. E’ l’ultimatum che la Regione ha dato all’azienda Ospedali Riuniti e all’Asur per risolvere il problema sollevato dall’associazione "Un battito d’ali", che raggruppa i familiari di bimbi cardiopatici, sulle prenotazioni di visite e accertamenti diagnostici che ad oggi devono attendere fino al 2024 per trovare un posto libero. L’ordine è arrivato ieri pomeriggio, durante l’incontro che l’associazione, con la presidente Valentina Felici, ha chiesto e ottenuto a palazzo Raffaello dopo aver manifestato con cartelli e striscioni proprio sotto la Regione. All’incontro c’erano anche i vertici di Torrette. "I bambini vengono prima di tutto – ha detto l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – per questo all’azienda sanitaria abbiamo detto di trovare subito una soluzione o ne pagherà le conseguenze. Le domande vanno valutate giorno per giorno e le risposte date immediatamente". Il punto verrà fatto di nuovo il 9 maggio, con un altro incontro. Alle 16 le mamme e i papà dei piccoli malati sono arrivati sotto il palazzo della Regione, molti con i figli al seguito, ovvero i pazienti della Cardiologica pediatrica che hanno a cuore il reparto e che vogliono che rimanga una eccellenza della sanità marchigiana. I bambini hanno tenuto in mano lo striscione più grande. "Tuteliamo il nostro diritto alla salute" c’era scritto nel lenzuolo bianco che sorreggevano fieri. Cappellino in testa e mascherina hanno guidato il corteo per pochi metri, fino ad arrivare alla scalinata di palazzo Raffaello. Dietro i genitori con i cartelli che indicavano la ...
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