Trentino, bimbo schiacciato dal cavallo. "Il sangue di Noah sulle mani, ho pianto"

Alessandro Esposito, ispettore di Chiaravalle che fa servizio ad Ancona venerdì scorso era ad Andalo in vacanza con la sua famiglia. E’ stato il primo a soccorrere il bambino calpestato dall’animale

A cavallo tra la neve (immagine di repertorio)

A cavallo tra la neve (immagine di repertorio)

Ancona, 28 febbraio 2023 – “Ero nel box del centro equitazione di Andalo in attesa di pagare il giro con la slitta a cavallo.

Ad un certo punto le urla esplose in pianto disperato di mia moglie. Guardo fuori e vedo una scena che non dimenticherò mai più e che non mi lascia più dormire la notte: un corpicino schiacciato a terra”. A parlare è il chiaravallese Alessandro Esposito, ispettore della Polizia di Stato ad Ancona. Venerdì scorso, ad Andalo dove era in vacanza con la famiglia, è stato il primo a soccorrere il piccolo Noah schiacciato da un cavallo imbizzarrito. Da ormai dieci giorni il piccolo di 4 anni, inglese, è ricoverato in terapia intensiva a Verona, in prognosi riservata: le sue condizioni restano gravissime. Sarebbe stato schiacciato dalla slitta, oltrechè dal cavallo. Esposito non vuole passare da eroe, solo raccontare quanto accaduto in quella assolata giornata sulle Dolomiti e chiedere che si faccia di tutto per evitare altri drammatici episodi. "Tutto è avvenuto in un secondo – ricostruisce Esposito –, a pochi minuti dalle 15. Sento mia moglie e le famiglie fuori dal piccolo ufficio, urlare piangendo frasi di terrore e panico. Nello stesso istante mio figlio 17enne abbraccia la madre con il volto del terrore. Uscito dal box vedo a terra come un lembo di lenzuolo, un corpicino immobile macchiato di rosso. Non capisco fino in fondo cosa accaduto ma mi getto su questo corpicino con il cellulare in mano componendo velocemente il 118. Il bambino, era riverso su un fianco con gli occhi chiusi, il volto pieno di sangue che fuoriesce da orecchie, naso e bocca. Vicino a me la madre e la titolare del centro equitazione, la prima scioccata e la seconda che mi aiuta a tenere la testa del bambino tumefatta. La professionalità dell’operatore del 118 – racconta Esposito rivivendo quei momenti - riesce a trasformarmi in uno strumento di primo soccorso: ottengo con difficoltà, eliminando sangue dalla bocca e dal naso, una debole respirazione del bimbo. La frequenza respiratoria diminuisce e cado nel panico pensando a un epilogo tragico, ma mantengo la calma.

I minuti sembrano anni, perché il piccolo Noah non reagiva agli impulsi, poi dall’alto come un angelo, l’elicottero e in contemporanea due ambulanze. I medici e il personale sanitario si precipitano su di noi, l’operatore del 118 mi rassicura: ‘Alessandro sono in diretta con il medico vicino a te’. A quel punto mi alzo e lascio il campo al personale. I miei familiari mi abbracciano, crollo in un pianto su una panchina con il sangue di Noah sulle mani. Nella mia mente si forma una piccola preghiera. Trascorsa quasi un’ora e stabilizzato il piccolo i sanitari lo portano in eliambulanza a Trento e poi lo trasferiscono a Verona". Esposito si è poi informato su cosa fosse accaduto: "Un cavallo nella fase di aggancio da parte di un addetto al maneggio, all’enorme slitta in acciaio, si è imbizzarrito e scalciando è fuggito con la slitta agganciata in avanti: ha sfiorato mio figlio Leonardo che con uno scatto di reni è riuscito a sfuggire, ma ha investito in pieno il piccolo Noah con una potenza mostruosa, schiacciandolo al suolo. Non voglio accusare nessuno (sull’episodio indaga la magistratura, ndr) ma credo che certe operazioni con animali così grandi debba essere fatta in sicurezza dentro un recinto protetto – conclude Esposito –. La mia unica preoccupazione ora è che quel dolce bambino dai riccioli castani sia vivo e si salvi senza serie conseguenze".