Bocciato il referendum sulle "fontane"

La maggioranza, con defezioni, impedisce ai cittadini di esprimersi col voto. Bacci: "Non ci sarebbero i tempi con la pandemia"

Migration

Bocciata la proposta di referendum per far pronunciare gli jesini sullo spostamento della fontana dei leoni in piazza della Repubblica, ma la maggioranza non è così unanime sulla questione. La proposta di Pd e Jesi in Comune di una consultazione popolare è stata votata favorevolmente dalla consigliera di maggioranza Chiara Cercaci e ha registrato l’astensione anche di un’altra consigliera dell’amministrazione Bacci: Gianna Pierantonelli. Favorevoli anche Marco Giampaoletti del gruppo Misto e Claudia Lancioni per il Movimento5Stelle. Quattordici comunque i contrari (tra cui anche la consigliera di opposizione Silvia Gregori), dieci i favorevoli e un astenuto: bocciata dall’aula la proposta di referendum che richiedeva il sì dei tre quarti dell’aula. Il voto è arrivato dopo oltre due ore di discussione in sala consiliare sull’opportunità del referendum per il quale, ha subito chiarito Bacci non ci sarebbero stati i tempi anche a causa della pandemia. Centocinquanta giorni il tempo stimato per la consultazione referendaria. "Il referendum renderebbe vano il lascito – ha detto Daniele Massaccesi –, perché considerati tutti i passaggi verrebbe indetto ben che vada il 15 marzo 2021, e non si potrebbe poi effettuare lo spostamento".

"Non abbiamo memoria storica di referendum nella nostra città – ha sottolineato il dirigente comunale Mauro Torelli –, ma al massimo sarebbero i 75 mila euro dell’ultimo referendum nazionale". Proprio nel bel mezzo della discussione l’assessore ai Lavori pubblici Roberto Renzi ha annunciato l’arrivo del parere positivo formale della Soprintendenza al ritorno della fontana in piazza della Repubblica. Un documento che spiana la strada all’operazione. A sostenere la necessità del referendum o in subordine la devoluzione del lascito in beneficienza come indicato dallo stesso Cassio Morosetti i consiglieri democrat Lorenzo Fiordelmondo e Andrea Binci e Agnese Santarelli per Jesi in Comune. Rimarcata anche la necessità di un parere legale sul "per sempre" imposto da Morosetti. Alcuni consiglieri di maggioranza sono arrivati a definire "inutile" e "inopportuno" il referendum. In serata è stata messa al voto l’accettazione del lascito e le proposte della giunta su come utilizzare il milione e 230mila euro di avanto. In aula si è discusso anche del reddito di cittadinanza: l’assessora Marialuisa Quaglieri, su richiesta del consigliere di maggioranza Giancarlo Catani, ha spiegato a quali servizi sono e saranno adibiti i percettori del contributo statale. "Quattro stanno già svolgendo attività di portierato per l’Asp 9, due saranno utilizzati peri buoni spesa".

Sara Ferreri