Bomba Ancona, 30 artificieri al lavoro. "Ecco come si disinnesca l’ordigno"

"Ritrovato in pessimo stato di conservazione: operazione in quattro fasi"

Ancona, la bomba d’aereo inesplosa trovata tra i binari

Ancona, la bomba d’aereo inesplosa trovata tra i binari

Ancona, 16 gennaio 2019 - Sono arrivati il 7 gennaio una trentina di uomini genieri dell’Esercito pronti a disinnescare il residuato bellico della seconda guerra mondiale rinvenuto nell’area cosiddetta dello ‘scambietto’, all’interno dell’area della stazione ferroviaria, nella zona alle spalle del parcheggio Flixbus di via Marconi dove si stavano svolgendo alcuni lavori di restyling per la trasformazione in un’area adibito alla sosta e al lavaggio dei convogli. Le operazioni di bonifica inizieranno domenica alle ore 9. L’ordigno, una bomba d’aereo Mod. Mk I Gb del peso di circa 250 libbre (pari a 124 chilogrammi con al suo interno fino a 31 chilogrammi di alto esplosivo) di fabbricazione britannica, «è stato rinvenuto in pessime condizioni di conservazione – fanno sapere dall’Esercito – ma ancora attivo e funzionante ed è stato subito posto in sicurezza dai genieri dell’Esercito effettivi al Reggimento genio ferrovieri di Castel Maggiore, nel bolognese». Dal 7 gennaio scorso, sul posto si sta realizzando una struttura a moduli di rete metallica che permette in questo modo di ridurre il potenziale raggio di azione della bomba a 800 anziché il doppio. La struttura verrà completata come tempo massimo entro sabato. 

LEGGI ANCHE Bomba Ancona, ecco come evacueranno 12mila persone. Tutto quello che c'è da sapere

L’operazione, diretta e coordinata dalla prefettura di Ancona «sarà complessa e delicata e vedrà il suo svolgimento in quattro fasi. La prima – spiegano – prevede la rimozione dell’innesco anteriore mediante impiego di un estrattore meccanico comandato a distanza; la seconda il taglio dell’ordigno nella sua parte posteriore tramite l’impiego di un’attrezzatura che opera con l’utilizzo di acqua ad altissima pressione miscelata con sabbia; la terza il brillamento in loco della porzione di ordigno tagliata e l’ultima il trasporto e il successivo brillamento del corpo bomba privo di inneschi presso una cava». 

BOMBAG_34409070_192808
BOMBAG_34409070_192808

L’impiego del Genio Ferrovieri, è stato disposto dal Comando Forze Operative Nord di Padova. L’esperienza degli specialisti dell’Esercito di Castel Maggiore è ovviamente «ben testimoniata dagli oltre 200 interventi svolti nel corso dell’ultimo anno, nella propria area di competenza: regioneMarche, Umbria e nelle province di Bologna, Forlì Cesena, Rimini e Firenze». La scelta del taglio ad acqua è ricaduta in base al fatto che «qualsiasi altro tipo di taglio provocherebbe delle scintille». Con questo metodo invece viene ‘sparata’ acqua ad altissima pressione, in maniera da tagliare l’ordigno in maniera circolare. Una volta tolte le spolette, «mancando l’innesco, la bomba non è più pericolosa». E ancora: «Il trasporto fino alla cava avverrà con l’utilizzo di un camion dell’Esercito con all’interno un ‘letto’ di sabbia». Gli artificieri comanderanno a distanza un piccolo robot dotato di telecamere, e in grado di riprodurre su monitor di ultima generazione, quello che vede. L’operazione di domenica vedrà l’evacuazione di 12mila persone residenti nel raggio di 800 metri dal luogo del ritrovamento nonché l’interdizione, entro tale raggio, della circolazione navale, ferroviaria, veicolare e pedonale sino al termine delle operazioni.