Bonus per le bollette, già scovati 50 furbetti

Avevano chiesto il contributo statale all’Asp Ambito 9 della Vallesina dichiarando un Isee a zero o quasi ma in realtà lavoravano con reddito

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Contributi statali per pagare le bollette, oltre 500 le domande arrivate all’azienda unica servizi alla persona Asp ambito 9 (che unisce 21 Comuni della Vallesina): di queste oltre 10 per cento sono state presentate però da ‘furbetti’ del bonus e sono così scattate le segnalazioni all’autorità giudiziaria. Persone che, pur avendo un lavoro e dunque un reddito, hanno dichiarato di avere un Isee a zero o di poco superiore. Si tratta dei contributi per sostenere le famiglie che si trovano in condizioni di difficoltà nel pagamento degli affitti e delle utenze domestiche (acqua, luce e gas). Si tratta di un bonus di 600 euro a famiglia per il pagamento del canone di locazione eo il pagamento delle utenze domestiche. I destinatari erano i residenti nei Comuni di Castelbellino, Cingoli, Filottrano, Jesi, Maiolati Spontini, Monsano, Monte Roberto e Santa Maria Nuova.

"Sono state oltre 500 – spiegano dall’Asp 9 – le domande pervenute per l’accesso ai contributi una tantum per il sostegno al pagamento delle bollette o del canone di locazione previsti dal decreto aiuti. Gran parte sono state presentate da cittadini residenti a Jesi, le restanti dagli altri 7 Comuni che hanno delegato l’Asp a tale servizio. Il contributo, pari a 600 euro, sarà erogato sulla base della graduatoria già pubblicata - per ora in via provvisoria - sul sito internet dell’Asp stessa che per il momento ha ammesso 385 richieste (di cui 189 provenienti da cittadini di Jesi, ndr). Tra quelle escluse – aggiungono dall’azienda unica servizi alla persona - meritano di essere segnalate le oltre 50 presentate erroneamente da cittadini che evidentemente si sono affidati ad un intermediario poco affidabile. In esse, infatti, veniva indicato un reddito Isee pari a 0, ma al tempo stesso con un familiare regolarmente assunto presso un’azienda della zona.

Le dichiarazioni mendaci su cui non vi sono dubbi che non si è in presenza di un mero errore - e dunque da parte di soggetti che avrebbero voluto beneficiare del contributo pur sapendo di non averne titolo - saranno segnalate all’autorità giudiziaria per i provvedimenti conseguenti. Del resto, l’Asp Ambito 9 aveva disposto fin dall’inizio della presentazione delle domande un controllo a tappeto su tutte quelle pervenute, anziché a campione tra quelle ammesse. Procedura questa che sotto un profilo amministrativo è certamente più complessa, ma che consente la massima trasparenza e soprattutto che il contributo venga assegnato a chi ne ha effettivamente diritto e titolo". I requisiti prevedevano un Isee in corso di validità inferiore o uguale a 15mila euro e un patrimonio mobiliare non superiore ai 5mila euro.

Sara Ferreri