"Botte e sangue, il bullismo si vince con la gentilezza"

Sebastiano Andrea Massaccesi ha raccontato ai ragazzi dell’Istvas la sua esperienza di vittima di violenze fino al riscatto finale

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di Nicolò Moricci

Non una semplice lezione sul bullismo, ma il racconto di un vissuto. Quello di Sebastiano Andrea Massaccesi, in arte Sam, ora musicista e dottore in scienze e tecniche psicologiche e psicologia clinica (prossimo all’abilitazione). Lui, 32enne maceratese (vive a Recanati), fondatore e batterista dei Nova, ha scelto l’Istvas per parlare di quando era vittima di bullismo, in adolescenza. Una storia che lo vede crescere e prendersi la rivincita nel mondo della moda (è stato finalista a Mister Italia), diventando psicologo per aiutare chi ha vissuto analoghi maltrattamenti. "Ieri, ho portato il film Wonder poiché non tratta solo del bullismo, ma tocca una varietà di temi che si legano ad esso e che è necessario che i più giovani apprendano al meglio". Tematiche come "la solitudine, la gentilezza, la paura di essere giudicato, l’importanza di avere qualcuno che ti supporti e ti capisca nelle crisi e la cecità di fronte al dolore". Temi che hanno coinvolto "in maniera attiva gli studenti del Vanvitelli Stracca Angelini".

Massaccesi ha raccontato la sua esperienza da bullizzato: "Da ragazzino introverso e perseguitato fin sotto casa e riempito di botte fino a sanguinare a uomo felice di essere ciò che è, con i suoi sogni e paure. Paure dalle quali sono nate forze che non credevo potessero essere mai presenti in me. De André cantava ‘dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior’. Ecco, sta a noi – prosegue Massaccesi – far crescere quel seme di rabbia e di dolore che ci è stato inculcato, dandogli acqua e concime prezioso per trasformarlo nel più radioso fiore o lasciandolo marcire o proliferare come acqua cattiva".

Poi, l’appello ai genitori: "Imparate ad ascoltare i vostri figli. Non siate ciechi di fronte ad una realtà che potrebbe coinvolgere vostro figlio – precisa Massaccesi – È questo che mi impegno a fare col mio lavoro: a dare gli strumenti giusti e i mezzi necessari per riconoscere il dolore, silente e assassino, e sconfiggerlo con l’amore, con la comprensione e con la gentilezza". Agli studenti dell’Istvas è stato chiesto di riassumere il film in tre parole: "La risposta è stata immediata e si è incentrata sui concetti di solitudine e gentilezza. ‘In un mondo governato dalla ragione – si dice nel film – se doveste scegliere tra essere giusti o essere gentili, siate gentili’. La gentilezza è l’arma più potente che abbiamo. Così potente – riflette lo psicologo – da sovrastare ogni qualsivoglia attacco fisico. Siate gentili con chi vi è accanto perché tutti siamo formati da pagine di storie che non conosciamo. Ognuno di noi è un libro e come tale non è formato solo dalla copertina, all’interno potrebbero esserci racconti meravigliosi o storie terribili". Alla fine dell’incontro, in tanti hanno stretto la mano a Sam, ringraziandolo per la testimonianza e inondandolo di domande.