
di Giacomo Giampieri
B come buche. È il tema dei temi, si sa, in campagna elettorale. Se non fosse che ad Ancona, questo, sia il tema dei temi ormai da mesi. Chiedere per conferma ai cittadini, sempre particolarmente sensibili all’argomento. Gli stessi che vorrebbero più cura per gli asfalti, onde evitare di dover improvvisare percorsi a zig-zag tra i crateri. A fine marzo il sindaco Valeria Mancinelli aveva fatto il punto a riguardo. E lo aveva fatto a modo suo: "Strade e bughe: come stanno le cose", il titolo di un video social - diventato presto virale - e utilizzato dal primo cittadino per sgomberare il campo dagli equivoci, spiegando le ragioni perché non si fanno rapidamente lavori in quelle arterie dove, più che altrove, c’è urgente bisogno di farli. In primo luogo per i fondi insufficienti, aveva detto, in quanto per i "ritocchi" è necessario reperire le risorse dal bilancio comunale. In seconda battuta, per giustificare la repentina comparsa di cantieri, aveva affermato che sono in corso operazioni programmate da tempo, oltre a quelle del passato sospese o interrotte complici le emergenze del caro materie prime, la pandemia e il blocco dei cantieri.
Per gli anconetani, però, la messa in sicurezza delle strade non è procrastinabile. "Sono consapevole delle difficoltà dei Comuni per sistemare le buche – riconosce Giancarlo Piersimoni – Ma criticità ad Ancona ce ne sono e purtroppo negli ultimi mesi il fenomeno si è accentuato. Bisogna programmare bene le asfaltature, con interventi più duraturi". Per Ulderico Fattorini, rifare gli asfalti "è obbligatorio nei confronti dei cittadini. E non solo per rattoppare le buche, ma anche per sistemare marciapiedi e percorsi pedonali. È ordinaria amministrazione, ma essenziale per buona amministrazione".
In centro, ma anche nelle periferie i cantieri stanno procedendo. Eppure ci sono luoghi "dove tutto è fermo", spiegano alcuni residenti. Si veda il caso di chi utilizza via Pontelungo per raggiungere Candia e le altre frazioni. "La strada è franata attorno alla seconda metà di dicembre scorso – racconta Elisa Paolinelli – e ancora non si è posto rimedio". Ce n’eravamo già occupati della vicenda a suo tempo. E in effetti la situazione è addirittura peggiorata: "C’è una voragine incredibile, sempre più ampia in considerazione degli agenti atmosferici. Aggiungo un altro aspetto – continua – Teoricamente, da ordinanza, sarebbe percorribile solo in salita e non a scendere verso Pontelungo e la Baraccola. E invece ora la gente, stanca della situazione che si protrae da troppo tempo, fa un po’ come vuole. Dunque in quel tratto aumenta il rischio di incidenti".
A proposito di disagi, come noto i problemi non mancano neppure nella ribattezzata via delle Conche (via Conca, a Torrette). Ne sanno qualcosa gli abitanti del quartiere, anche in considerazione di alcuni lavori negli ultimi giorni che hanno ridotto ulteriormente le corsie: "La strada è molto pericolosa, piena di buche – la voce di Serena Curci – Anche qui, come in altre zone della città, viste le condizioni dell’asfalto, qualcuno per ’sviarle’ potrebbe rischiare seriamente un incidente. O, in alternativa, si rischia di forare gli pneumatici o rovinare la carrozzeria. Francamente è diventato insostenibile, auspico che davvero i lavori inizino presto". Lo sperano un po’ tutti gli anconetani, ma non solo, considerata l’importanza di quella strada, che peraltro costeggia l’ospedale regionale ed è l’arteria che conduce a porto, centro e in direzione opposta alla grande viabilità.