GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Bufera Bcc Ancona e Falconara: "Presidente Catana, così non va"

I consiglieri dimissionari spiegano la sfiducia: "Troppa autoritarietà e violazione dei principi fondativi della banca"

Nella foto:. il consiglio direttivo della BCC di Ancona e Falconara prima delle dimissioni di 5 consiglieri: «. Troppa autoritarietà da parte del presidente e pochissima collegialità nei confronti del cda e violazione dei principi fondativi della banca»

Nella foto:. il consiglio direttivo della BCC di Ancona e Falconara prima delle dimissioni di 5 consiglieri: «. Troppa autoritarietà da parte del presidente e pochissima collegialità nei confronti del cda e violazione dei principi fondativi della banca»

"Autoritarietà da parte del presidente, pochissima collegialità nei confronti del Cda e violazione dei principi fondativi della Banca" sono alcune delle motivazioni che avrebbero portato, poco più di un mese fa, alle dimissioni di alcuni membri del Consiglio di amministrazione della Bcc Ancona e Falconara, in rotta con il presidente Camillo Catana Vallemani. Luigi Giulietti, già presidente della Bcc di Ancona e vicepresidente vicario della Bcc di Ancona e Falconara, ha spiegato che il "Cda ha vissuto, nell’ultimo anno, una conflittualità costante – ha detto in una nota – Le modalità di gestione adottate dal presidente Catana hanno di fatto escluso tutti i consiglieri dalle decisioni, violando costantemente il dettato regolamentare dell’istituto, anche attraverso interventi e dichiarazioni ritenute verbalmente non conformi al confronto collegiale, spesso concretizzatisi in atti di imperio".

Ha integrato il consigliere Luca Calamita: "Nonostante la previsione normativa che imponeva, per quanto riguarda l’ultimo dimissionario (quinto), la permanenza in carica fino all’assemblea elettiva per la sostituzione dei dimessi, sono stati messi in atto tentativi poi falliti di impedirmi l’esercizio delle mie funzioni. Sentendo forte la responsabilità nei confronti dei soci, sottolineo che il presidente ha proposto in via del tutto irrituale una modalità di autenticazione delle firme necessarie alla presentazione delle liste elettorali inconsuete nella storia dell’istituto". Secondo gli ex consiglieri "la riserva esclusiva dell’autenticazione in capo al presidente e ai notai, in deroga alle prassi consolidate che prevedevano l’autenticazione da parte anche degli altri amministratori, compreso Calamita e dei funzionari di Banca, avrà l’effetto di ostacolare la possibilità di una partecipazione libera e paritaria alle elezioni. Tale scelta, priva di ogni giustificazione, compromette le condizioni di democraticità del processo assembleare", hanno aggiunto. Secondo loro "la decisione di concentrare il potere di autentica al presidente, grava sui soci sia per quanto concerne i costi notarili, i vincoli organizzativi, acuisce le tensioni interne e vanifica la possibilità di un ordinato rinnovo degli organi sociali, ad oggi limitata ai cinque dimissionari".

Proseguendo "con questa modalità di autentica, i soci che si sentono rappresentati dai dimissionari, costituenti la maggioranza dell’elettorato attivo, si troverebbero di fatto a manifestare il proprio dissenso nelle mani dello stesso Catana". Giulietti e Calamita hanno fatto sapere che "pur avendo individuato forme concrete di opposizione, in questo momento abbiamo scelto, con senso di responsabilità, di non intraprendere battaglie elettorali operando puramente nell’interesse superiore della Banca e dei soci. La votazione dei cinque nuovi consiglieri, proposti dai dimissionari, riconfermerebbe la sfiducia già espressa a Catana nei fatti dalla maggioranza del Cda, il tutto aggravato dalle decisioni dello stesso volte ad imporre un contesto di voto viziato da condizioni discriminatorie o da ostacoli procedurali surrettizi".

In chiusura si sono riservati "ogni iniziativa futura, sia in sede regolamentare che giurisdizionale, al fine di verificare e far valere il pieno rispetto delle norme statutarie, regolamentari e bancarie, a garanzia del corretto funzionamento della vita societaria e della trasparenza del sistema cooperativo, tali da assicurare una completa sostituzione della governance a partire del presidente Catana".