Leopolda, Burioni attacca Ceriscioli. Il Governatore: "Si sbaglia"

Stoccata del virologo pro vaccini sul passaggio della delega sanità a Talè. La replica: "Non è un sostenitore dei No Vax. E' stato Volpini a dimettersi"

Roberto Burioni, il virologo pesarese pro vaccini

Roberto Burioni, il virologo pesarese pro vaccini

Ancona, 21 ottobre 2018 - “Prima correzione: al consigliere Volpini non è stata tolta nessuna delega perché è stato lui a dimettersi volontariamente e, ribadisco, senza che nessuno glielo chiedesse. La seconda è che il consigliere Talè, che ha preso il suo posto, non è affatto un sostenitore dei No Vax, tutt’altro”.  Con queste parole il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha replicato a quanto affermato ieri alla Leopolda da Roberto Burioni.

Il virologo pesarese pro vaccini, invitato da Matteo Renzi per parlare di vaccini, dopo 14 minuti di intervista, ha attaccato il Governatore delle Marche e il passaggio della delega alla sanità da Fabrizio Volpini a Federico Talè. “L’estate scorsa - ha raccontato Burioni – è stato organizzato un festival, Ville e Castella, nel quale a parlare di vaccini è stato invitato un medico radiato dall’Ordine. Nel programma di questo festival c’era purtroppo lo stemmino della Regione Marche, a guida Pd”. Il Consiglio Regionale aveva in un primo momento concesso il patrocinio all’evento ma, dopo aver saputo che avrebbe ospitato il monologo di Dario Miedico, medico no Vax radiato dall’Ordine, lo aveva revocato. “C’era poi un consigliere – ha proseguito Burioni -, il consigliere Federico Talè, che ha difeso la libertà di parola, come se ci fosse la libertà di dire per esempio che le persone con una pelle diversa sono meno intelligenti. Eh no, non c’è la libertà di dire queste demenze. Questo consigliere ha difeso il festival. Al contrario, un altro consigliere regionale, Fabrizio Volpini, ha difeso fortemente le vaccinazioni. Cinque giorni fa – ha proseguito -, il presidente Ceriscioli del Pd ha tolto la delega a Volpini e l’ha data al geometra Federico Talè”.

LEGGI ANCHE Il virologo nel mirino dei no vax “Prendiamo le distanze da questa scelta - ha subito aggiunto Renzi – credo che sia un fatto però intellettualmente onesto quello di dire che noi critichiamo quando gli errori li fanno i grillini e i leghisti ma anche quando li fanno i nostri amici, quelli di casa nostra”. Ma la replica di Ceriscioli è arrivata puntuale: “Del professor Burioni ho sempre ammirato il rigore scientifico e la qualità delle argomentazioni a difesa della scienza contro la superficialità e la disinformazione. Per questo sono certo che accetterà, da ottimo scienziato qual è, le correzioni che doverosamente vanno fatte alle sue esternazioni di ieri alla Leopolda”. “Del resto – ha affermato il Governatore - per quale motivo la Regione Marche, che è stata la prima con l’Emilia Romagna a dotarsi di una legge regionale sull’obbligo vaccinale, ancora prima del Decreto Lorenzin, cosa a suo tempo lodata proprio dallo stesso Burioni, avrebbe dovuto scegliere improvvisamente un uomo con orientamenti no vax? È un controsenso senza alcuna logica. E infatti che Talè sia antivaccinista è una notizia non vera e, soprattutto, non verificata. Proprio come quelle che il professor Burioni è solito condannare nella sua lodevole missione pro scienza, ma nella quale stavolta è clamorosamente incappato anche lui. Perciò il mio commento può essere solo uno: è assolutamente vero che quando si sbaglia bisogna ammetterlo, come ha chiosato Renzi alla fine del dibattito. Ma a sbagliare - conclude Ceriscioli - non è stata la Regione Marche, è stato Burioni, dal quale mi aspetto che, alla luce di come stanno realmente le cose, corregga le sue affermazioni”.