Camici bianchi, festa in nome di Urbani

Tante le adesioni per tenerla nel giorno del suo "sacrificio"

La festa nazionale dei Camici Bianchi in nome di Carlo Urbani e nel giorno del suo ‘sacrificio’? Pioggia di adesioni dalle Marche e non solo. La proposta che è stata apprezzata anche dalla moglie di Urbani, Giuliana Chiorrini piace a Castelplanio dove c’è in cantiere anche la realizzazione di un museo sulla figura di Carlo Urbani, morto per scoprire la Sars. La regione ha stanziato 70mila euro. Il museo renderà permanente la mostra realizzata sul medico castelplanese due anni fa al Museo Omero. La sede del museo dovrebbe essere la ex scuola dove ha la sede l’Aicu, associazione presieduta dal figlio del grande medico Tommaso Urbani. "Nato a Castelplanio – rimarca il senatore di Forza Italia Andrea Cangini – Carlo Urbani è stato un grande medico, un grande marchigiano, un grande uomo. Se il mondo si è risparmiato una pandemia di Sars, il progenitore del Covid 19, è stato grazie a lui. Ne morì, ma non morì invano. Perciò sostengo l’opportunità di dedicare la ‘Giornata dei camici bianchi’ (il 29 marzo, giorno della sua morte, sette anni fa) a un medico che agì da eroe: Carlo Urbani. Se le sue intuizioni di allora fossero state applicate oggi ci saremmo risparmiati molti lutti e molto dolore". La proposta parte dal medico di Bologna Gabriele Bronzetti.