Camerata Picena, cane muore vegliando il corpo della padrona

I corpi dell'anziana e dell'animale trovati vicino a casa. Il fedele compagno potrebbe esserle stato accanto fino all’ultimo

A trovare i corpi è stato un passante attorno alle 8 di venerdì mattina

A trovare i corpi è stato un passante attorno alle 8 di venerdì mattina

Ancona, 9 giugno 2019 - Potrebbe esserci una storia strappalacrime dietro il ritrovamento dei corpi di un’anziana e del suo cane meticcio, venerdì mattina in un fosso che scorre accanto a una strada di Camerata PIcena. Elisa Ameli, la 70enne trovata senza vita, era infatti cardiopatica. Secondo gli inquirenti, che escludono sulla base dei rilievi del medico legale una morte dovuto a investimento o comunque a qualsiasi altra forma di violenza, l’anziana potrebbe essere morta d’infarto e il cane l’avrebbe vegliata per ore lasciandosi morire.

Non è escluso però che possa essere accduto anche il contrario, ovvero che la donna sia morta dal dolore per aver trovato il suo amatissimo e inseparabile cane, senza vita. Un mistero che soltanto l’autopsia, che verrà eseguita lunedì dal professor Adriano Tagliabracci sul corpo della Ameli nell’istituto di medicina legale di Torrette, potrà chiarire. Scartata l’ipotesi di un investimento da parte di un’auto pirata non essendo stati trovanti né sul corpo dell’anziana né su quello del cane segni di traumi o urti così come non sono state ravvisate frenate lungo la strada né pezzi di auto persi a seguito di un impatto.

Se il cane era rimasto privo di vita sul marciapiede, potrebbe essere possibile che la 70enne si sia chinata per vedere come stesse e, accortasi della disgrazia, una volta rialzatasi potrebbe aver accusato un malore perdendo l’orientamento e finendo poi nel vicino canneto. D’altronde, non sarebbe nemmeno una storia d’amore troppo distante dalla realtà se si pensa che appena lunedì scorso, a Civitanova, una storia identica era accaduta alla 90enne Rosa Marcantoni.

La donna, stando a quanto ricostruito dai carabinieri giovedì sera era uscita di casa con il suo cagnolino per andare a gettare dei fiori dall’altro lato del marciapiede che la separava dall’uscio di via Croci 8, civico in cui la donna risiedeva da sola. Doveva essere un’uscita di pochi istanti perché sia la porta che le luci erano state lasciate accese.

Nonostante ciò, la donna si era allontanata con il cane pure facendo intendere che sarebbe poi subito rincasata. Il legame stretto con l’animale, l’aveva portata a far sì che lo seguisse pure nei piccoli spostamenti come quello, appunto, di attraversare semplicemente la strada per poi rientrare. Ma non è escluso nemmeno che la donna, cardiopatica, abbia accusato il malore per prima e che il suo cagnolino, non sapendo dove andare, l’abbia accudita fino a quando anche lui non è morto per il dispiacere.