
Accusato di aver avvelenato i suoi cani, tre setter irlandesi di nome Max, Hermes e Diva, il processo a carico...
Accusato di aver avvelenato i suoi cani, tre setter irlandesi di nome Max, Hermes e Diva, il processo a carico del proprietario ieri è finalmente partito. Imputato un avvocato di Macerata, Marco Battellini, a cui la Procura contesta il reato di uccisione di animali. Il procedimento ha cambiato giudice, da Alessandra Alessandroni è passato a Paola Moscaroli dopo che in una udienza di ottobre scorso la giudice aveva dovuto interrompere il processo chiedendo la trasmissione degli atti in Procura per oltraggio al magistrato da parte di uno dei due difensori di Battellini, l’avvocato Giovanni Bora. In aula c’era stato un acceso confronto (l’accusa di oltraggio è stata poi archiviata). L’avvocato Bora ieri era assente, c’era solo il collega Marco Manfredi.
Il processo si è aperto sentendo i testimoni dell’accusa, iniziando dal comandante dei carabinieri forestali del Conero Andrea Visconti che in aula ha fatto vedere la confezione di veleno, un rodenticida (veleno per topi) uguale a quella contenente i cubetti ingeriti dai cani poi morti. La stessa tipologia sarebbe stata acquistata da Battellini in un ferramenta di Numana. Emerge dalle indagini dei forestali. I tre setter erano stai trovati morti il 6 febbraio del 2021, nella casa di Sirolo dell’avvocato. Sentito anche il responsabile dell’Istituto Zooprofilattico delle Marche, Stefano Gavaudan che si era occupato nella necroscopia sui cani e ha spiegato come il veleno ingerito dai setter (sono stati trovati fino a 5 cubetti azzurri nello stomaco dei cani) ha causato "una morte atroce, molto molto lenta".
In aula ha testimoniato anche il veterinario dell’imputato, quello che negli anni aveva seguito le vaccinazioni dei cani. L’imputato lo aveva chiamato la mattina del ritrovamento. "Gli avevo proposto di fare una autopsia sui cani – ha detto – ma non ha voluto. Al telefono era tranquillo, io gli ho poi mandato il link di una ditta autorizzata allo smaltimento di carcasse animali". I cani erano stati poi posti sotto sequestro. L’imputato ha sempre respinto le accuse.
Marina Verdenelli