"Canto i diritti come mio padre Sono fiero del Premio Enriquez"

Oggi Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo, sarà a Sirolo. Alle 18 il riconoscimento e alle 21.30 il concerto.

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di Silvia Santini

"Mio padre mi ha insegnato a lottare per i diritti, a metterli in musica e a diffonderli così per il mondo". Lo dice il cantautore Alberto Bertoli, figlio del grande interprete e compianto autore Pierangelo. E oggi Alberto Bertoli sarà a sia in veste di autore sia di cantante. Alle 21.30 sarà al teatro Cortesi per tenere un concerto, ma alle 18 presenterà il suo libro "Come un uomo" nell’ambito del Premio nazionale Enriquez per un teatro, un’arte e una comunicazione di impegno sociale e civile giunto alla 16ª edizione. Riceverà proprio il premio Enriquez 2020 per la Musica pop e canzone d’autore sezione - Miglior autore e interprete.

Bertoli, cosa le ha insegnato suo padre Pierangelo?

"Il suo lascito è stato l’indipendenza intellettuale e artistica, la necessità imprescindibile di riflettere con la propria testa. Nonostante ci siano persone che possono sembrare migliori, bisogna condurre da soli le proprie cose che si pagano sempre personalmente: mi diceva, meglio pagare i propri errori. Insieme ci siamo spalleggiati nell’approfondire mettendo in discussione testi e canzoni".

La nuova generazione di cantautori sta raccogliendo quel lascito?

"Tendo a essere ottimista, i miei colleghi sono pervasi da un pessimismo cosmico che onestamente mi ha un po’ stancato. Credo che la lotta per i diritti, il relativismo ontologico, siano stati raccolti bene dalle nuove "leve" e dal mondo in generale. Il mondo si è evoluto, il senso delle parole di mio padre nei suoi testi in parte ha avuto il suo compimento, anche se ovviamente c’è ancora molto da fare. Vedo che i nuovi cantautori affrontano la realtà a muso duro e che fanno come diceva mio padre: “Io scrivo le canzoni che a me piacciono, se c’è qualcuno che le ascolta bene, l’importante è fare la propria esperienza”".

Cosa significa per lei ricevere il premio Enriquez?

"Sono veramente colpito perché il premio viene assegnato a chi ha voglia di fare qualcosa di importante e per me – conclude Alberto Bertoli – è un orgoglio dato che porta il nome di un artista così poliedrico come Franco. Stupenda la motivazione: "Nell’album "Stelle" ci sono dieci inediti e due cover ricchi di pathos, il tema dell’amore e della vita visti attraverso un percorso introspettivo e profondo che fanno di lui un cantautore raffinato e attento alle tematiche dell’anima".

Oggi presenta anche il suo libro "Come un uomo", il viaggio di un musicista che attraverso le tappe dei suoi concerti e l’incontro con il suo pubblico ripercorre momenti importanti della sua vita.