Carabiniere ucciso, il ricordo. "Mario a Loreto, un cuore enorme"

Giordano Torresi (Cavalieri di Malta) rammenta le missioni nella città mariana

Mario Cerciello Rega (al centro) a Loreto insieme agli amici dell’Ordine di

Mario Cerciello Rega (al centro) a Loreto insieme agli amici dell’Ordine di

Loreto (Ancona), 28 luglio 2019 - Mario Cerciello Rega era un milite Smom. Per questo il vicebrigadiere ucciso la notte di giovedì scorso nel quartiere di Prati a Roma era legato anche a Loreto. Era volontario dell’Ordine dei Cavalieri di Malta dal 2009, prestava servizio come volontario per la delegazione romana dell’Ordine distribuendo pasti ai senzatetto e alle persone in difficoltà nelle stazioni di Termini e Tiburtina. Un impegno costante e regolare portato avanti con dedizione e passione. Per questo nel 2013 gli era stata conferita un’onorificenza al Merito Melitense. Rega partecipava ai pellegrinaggi dell’Ordine di Malta a Lourdes e nella città mariana, sempre accanto alla moglie con cui si era sposato da pochissimo, anche lei volontaria dell’Ordine. Si dedicava appunto all’assistenza ai malati. Tutto l’Ordine oggi si stringe alla famiglia del carabinieri. Il vescovo emerito della diocesi di Fabriano-Matelica don Giancarlo Vecerrica, ideatore del pellegrinaggio Macerata-Loreto cui avrebbe preso parte il brigadiere, ha detto nel cordoglio: «Mi segno l’intenzione di ricordarlo nell’occasione del pellegrinaggio del prossimo anno». 

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La presenza del brigadiere Mario Cerciello Rega a Loreto vive ancora tra le pareti della basilica, in piazza, nei luoghi di sosta e raccoglimento grazie alle foto e ai ricordi di coloro che erano con lui, in pellegrinaggio con l’Ordine dei Cavalieri di Malta. Il cavaliere Giordano Torresi, al vertice della Delegazione Marche sud dell’Ordine, si commuove al solo pensiero di Mario. Per lui infatti era «soltanto» Mario, una persona dal cuore immenso con cui il gruppo si incontrava un paio di volte l’anno per i pellegrinaggi e in altre occasioni, appuntamenti intensi quanto il suo ricordo ora.

Come avete appreso la notizia?

«E’ una tragedia che ci ha colpito direttamente. Non ci crediamo ancora».

Cosa ricorda del vicebrigadiere?

«Mario da anni era volontario dell’Ordine di Malta, conosciuto da tutti i volontari della Delegazione Marche Sud che ogni anno assieme a lui erano a Lourdes, a maggio, e Loreto in autunno con i malati. Il suo era un impegno portato avanti con grande passione».

Quando è stato a Loreto l’ultima volta?

«L’ultimo fine settimana dello scorso ottobre quando come sempre organizziamo il pellegrinaggio nazionale a Loreto. Ogni volta che veniva qui, in questa città, piccola, si instaurava subito un grande clima di fratellanza, un legame molto forte. Ricordo quando prendevamo tutti un caffè assieme nella saletta, con i nostri accompagnati, momenti indimenticabili di fronte al santuario della Santa Casa».

Ricorda qualcosa in particolare?

«Il suo sorriso parlava da solo. Aveva stretto amicizia con Samuel, un giovane in sedia a rotelle. Si erano legati molto».

Come lo definirebbe?

«Un esempio di solidarietà attiva da non dimenticare. Ricordo che diede una mano anche in occasione del terremoto del 2016. Un uomo leale».

Organizzerete qualcosa per lui?

«Il concerto di oggi sarà alla sua memoria. Era già in programma alle 18.30 nella basilica imperiale di Santa Croce al Chienti di Sant’Elpidio a Mare. E’ un evento di solidarietà per la raccolta di fondi pro opere caritatevoli della nostra Delegazione».

Sarà un momento di raccoglimento e meditazione in suo onore. C’è in programma altro?

«Dedicheremo un concerto e una raccolta fondi per questo povero ragazzo. Si sta pensando a livello centrale a una raccolta fondi per il figlioletto o a una borsa intitolata a lui».