"Carburante alle stelle, ma torniamo in mare"

Dopo 45 giorni di fermo biologico i pescatori marchigiani sono pronti a riprendere, Lazzari: "C’è grande timore per le bollette"

Migration

I pescherecci pronti a tornare in mare dopo i 45 giorni di fermo biologico tra costi del combustibile invariati e le incertezze per il futuro. Si riprende domani notte, a cavallo tra domenica e lunedì: "Iniziamo con tre giornate di pesca settimanali" annuncia Apollinare Lazzari, presidente della Cooperativa Pescatori di Ancona, al termine dell’incontro, al quale hanno preso parte gli armatori del capoluogo marchigiano (circa una quarantina) per fare il punto prima che i pescherecci lascino il porto per tornare in mare. Apollinare, in un’intervista rilasciata al Carlino ad agosto, aveva preannunciato tempi duri: "Nelle Marche ripartono tutte le marinerie da Pesaro a Civitanova Marche _ spiega Lazzari _, mentre San Benedetto del Tronto riprenderà la pesca la settimana successiva. La preoccupazione però è alta a causa dei rincari e l’umore è molto basso: i pescatori sono demoralizzati per la situazione in cui ci ritroviamo che è molto più complicata di prima del fermo pesca. Oltre al prezzo del gasolio, che resta alto, si è aggiunto il timore per le bollette che spinge la gente ad avere paura di spendere e che rischia di provocare la chiusura di molti ristoranti. In tanti nella catena della ristorazione si lamentano per le bollette esorbitanti e se ci saranno chiusure e se ciò è confermato crollerà la domanda di pescato. Sarà una reazione a catena negativa per tutti". Accanto alle problematiche legate ai rincari, contro cui il mondo della pesca ha manifestato nei mesi scorsi, arrivando allo sciopero, c’è anche un altro fatto da tenere in considerazione: "Dopo il fermo biologico il mare si ripopola di pesce, e quindi se prima del fermo pesca ad Ancona tra tutte le imbarcazioni ci ritrovavamo a gestire sulle 2.500 casse di pesce circa, adesso con tutta probabilità arriveremo e forse supereremo le 5mila, ma con la domanda di pesce in calo, in quanto le famiglie stanno attente a spendere, si rischia che quantità importanti restino invendute e che ci sia un crollo dei prezzi. La situazione è ancora più complicata di quando ci siamo fermati. Siamo molto preoccupati e c’è grande incertezza per il futuro, ma ad Ancona riprendiamo tutti la pesca, anche le imbarcazioni più in difficoltà alle quali con la Cooperativa stiamo dando una mano dilazionando i pagamenti. Certamente però non possiamo continuare così, bisogna trovare soluzioni, perché con i profitti non riusciamo più a coprire le spese".