Ancona, carne congelata invece che fresca. Blitz del Nas nella mensa scolastica

La maxioperazione anche in un centro cottura che distribuisce cibo nei nostri istituti: denunciato il legale rappresentante dell’azienda che garantiva la refezione, sequestrati 60 chili

I carabinieri del Nas per la Tutela della Salute

I carabinieri del Nas per la Tutela della Salute

Ancona, 19 dicembre 2019 - Controlli da parte dei carabinieri del Nas in mille scuole di tutta Italia e, tra queste, anche quelle della provincia di Ancona dove i militari dell’Arma hanno denunciato il legale responsabile di un’azienda gerente la refezione delle scuole d’infanzia, primaria e secondaria, di un comune della nostra provincia per aver detenuto nel centro cottura, per la successiva somministrazione, ‘carne bovina congelata’ contrariamente a quanto stabilito dal capitolato di appalto che prevedeva invece ‘carne fresca’.

«L’operazione, avviata subito dopo l’inizio dell’anno scolastico – ha riferito il comandante del Nas di Ancona, il capitano Tonino Marinucci – ha permesso di sequestrare 60 chili di carne per un valore complessivo di circa 2mila euro; mentre la denuncia è con l’accusa di ‘tentata frode’". Il piano di controllo nazionale è stato messo in atto con l’avvio dell’anno scolastico 2019-2020, da parte del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, unitamente al Ministero della Salute, finalizzato alla verifica dei servizi di ristorazione e delle imprese di catering assegnatari della gestione mense presso gli istituti scolastici. "Abbiamo effettuato questa attività di controllo all’interno di un centro di refezione e cottura – ha proseguito – che poi di fatto forniva vari istituti della provincia di Ancona, compresa la tipologia delle scuole primarie.

Periodicamente svolgiamo verifiche all’interno delle refezioni scolastiche e dei centri cottura dove vengono preparati alimenti destinati alle mense scolastiche e, in modo particolare, questo controllo è stato eseguito immediatamente dopo l’inizio dell’anno scolastico, ad ottobre, come avviene poi ogni anno in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico quando siamo impegnati in verifiche in ambito regionale per verificare sia i capitolati di appalto tra i Comuni e le società o cooperative a cui viene data la gestione delle refezioni – ha concluso – e sia per verificare ovviamente le condizioni igienico sanitarie degli alimenti, e tutto questo, a tutela della salute degli studenti che poi è quella che ci preme maggiormente".

Il sequestro è avvenuto non tanto per una ‘differenza di costi’ quanto per il fatto "che se è previsto dal capitolato che debba essere somministrata ‘carne bovina fresca’ – ricorda il comandante – non si può somministrare ‘carne bovina surgelata’ perché evidentemente chi ha stabilito quella tipologia di capitolato a monte, voleva per il destinatario finale, dunque lo studente, un alimento che non fosse surgelato quindi anche con una qualità migliore, più fresca". Ora la stazione appaltante potrebbe valutare qualcosa in merito al contratto mentre la carne, che al momento resta sequestrata, in base proprio alla decisione di quest’ultima potrebbe o essere restituita oppure distrutta per confisca.