Caro gasolio e malattie: marinerie a terra

Migration

Si fa sempre più pesante la situazione per le marinerie. Gli armatori, messi alle strette dal prezzo del gasolio che sta continuando a crescere ed è arrivato a 1,30 euro, ora devono fronteggiare anche il problema dell’aumento delle richieste di malattia.

"Con il gasolio a questi prezzi e gli incassi attuali non riusciamo a pagare le spese - spiega Francesco Caldaroni, presidente delle marinerie d’Italia -, siamo costretti ad andare in mare per garantire lo stipendio minimo ai nostri marinai, ma già da diverse marinerie dell’Adriatico ci giungono notizie di un incremento delle richieste di malattia da parte dei marinai per non essere costretti ad andare in mare e guadagnare una miseria". "Ci aspettavamo questo incremento nel numero delle richieste di malattia" spiega Apollinare Lazzari, presidente dell’associazione pescatori di Ancona, che rileva come il prezzo del pescato all’asta sia "crollato rispetto all’anno scorso: sogliole e merluzzi quotati 4 euro al kg, un prezzo inferiore a quello dell’estate 2021 quando avevamo un terzo dei costi che abbiamo oggi a causa dei rincari".

Anche questa settimana armatori e pescatori dell’Adriatico andranno in mare per due giornate di pesca, nell’attesa di un incontro che si terrà venerdì per fare il punto su come procedere. "Dal governo ancora nessuna risposta" riferisce Lazzari. "La situazione è sempre più drammatica", sottolinea Calderoni e "serve un tetto al prezzo del gasolio, diversamente si rischia di perdere buona parte delle imprese della pesca, con ripercussioni importanti sul fronte occupazionale e con la scomparsa di una filiera storica".