Stop, almeno per il momento, alla cessione della carte da disegno di Fabriano e quindi delle cartiere. L’indiscrezione è trapelata proprio ieri quando si è riunito il tavolo sul lavoro convocato dal sindaco Daniela Ghergo e dall’assessore regionale Stefano Aguzzi alla presenza delle associazioni sindacali, Rsu, associazioni di categoria e dei sindaci di Cerreto d’Esi, Sassoferrato, Pioraco e Castelraimondo. "Chiediamo un piano di sviluppo per il territorio che deve necessariamente ripartire dal lavoro – evidenzia il sindaco Ghergo -. Per questo i temi caldi del futuro delle Cartiere Fedrigoni e di Beko meritano la massima attenzione. Abbiamo espresso preoccupazione per questa situazione, per i lavoratori e le loro famiglie e per tutto il distretto industriale fabrianese, e invitato la Regione a farsi parte attiva nell’intraprendere delle strategie con il Ministero del lavoro per affrontare il futuro produttivo dell’elettrodomestico e della carta. Serve un dettagliato piano industriale e chiarezza. All’assessore regionale abbiamo chiesto di interloquire con il Ministero e con il Governo per affrontare e gestire questa situazione prima che si trasformi nell’ennesima crisi industriale, che questo territorio non potrebbe sopportare. Abbiamo ricevuto la massima disponibilità".
La prossima settimana la sindaca Ghergo incontrerà l’Ad delle Cartiere. Poi verrà riconvocato un nuovo tavolo del lavoro, allargato anche agli assessori regionali Antonini e Baldelli per "una strategia complessiva". I sindacati hanno evidenziato la difficile situazione occupazionale del fabrianese, dove si registrano 3.700 disoccupati, di cui 2.400 over 45, e 900 di essi non percepiscono l’indennità Naspi. Dalle sigle la richiesta di misure di "rilancio per un territorio che, fino a 20 anni fa, era uno dei fulcri economici della Regione".
"Desideriamo rimarcare l’assoluto interesse e l’impegno della Regione verso questo territorio - ha affermato l’assessore Aguzzi -. La comunità fabrianese ha subito impatti significativi a causa della crisi negli ultimi decenni, a partire dai casi Merloni ed Elica, e oggi ci troviamo di fronte a una situazione di preoccupazione. La Beko, in seguito alla fusione nel settore degli elettrodomestici, non ha ancora fornito indicazioni chiare sul suo piano industriale. Per questo ho sollecitato il Ministero a riconvocare un tavolo di confronto, al fine di analizzare l’evoluzione della situazione e anticipare possibili problematiche. Come Regione, è cruciale essere informati su eventuali richieste di supporto, sia per i lavoratori che per le aziende e le attività coinvolte. Abbiamo a disposizione diverse misure di supporto".
Sara Ferreri