Dopo l’inchiesta del Carlino sulla casa di Francesco Podesti, si muove l’assessorato alla cultura: "La sua abitazione diventerà una ´casa museo´". A farlo sapere, in una nota diffusa ieri, è la numero uno della cultura anconetana, Anna Maria Bertini. L’assessore alla cultura interviene pubblicamente dopo il nostro reportage che puntava i riflettori sul rudere abbandonato al civico 2 di via Podesti. Una strada, quella che collega corso Stamira a via Sanzio (e al parco della Cittadella), che era stata intitolata proprio al celebre pittore, il più famoso della prima metà dell’Ottocento. Sciatteria e incuria, quella che traspare avvicinandosi alla palazzina su più piani di cui quasi nessuno conosce la storia. Negli anni, non è mai stata considerata. La memoria di Podesti, nato nel 1800, è caduta nel dimenticatoio e lì è rimasta. Ma ora qualcosa (forse) pare si stia muovendo. "La valorizzazione e la conoscenza dell’abitazione di Francesco Podesti è tra le prime azioni mosse dall’assessorato alla cultura fin dal momento dell’insediamento di questo governo della città. I sopralluoghi sono iniziati nel mese di luglio scorso, visite necessarie per capire come intervenire, come esaltare questa proprietà del pittore e come renderla tappa culturale di un itinerario al servizio dei cittadini e dei turisti – precisa Bertini – Fin dalle prime visite tecniche, è stata evidente la portata dell’intervento su una struttura che comunque si presenta in buone condizioni. Questa ricognizione però ci ha permesso di inserire nell’immediato la sua riqualificazione nel documento unico di programmazione che sarà allegato al prossimo bilancio di Previsione. Gli interventi, che saranno realizzati in collaborazione con la Soprintendenza, renderanno l’abitazione del Podesti una ‘casa museo’ sapendo di poter contare anche sulla disponibilità di una serie di opere che l’ultimo erede del pittore intende metterci a disposizione". Proprio ieri, diversi residenti avevano lanciato un appello al primo cittadino, Daniele Silvetti: "Caro Sindaco, ascoltaci e ripari la casa del ´nostro´ pittore". Il Carlino, dopo aver ricevuto lettere e segnalazioni, era andato sul posto per verificare lo stato dell’edificio. Dentro, a dispetto di quanto possa sembrare da fuori, non versa in cattive condizioni, ma fuori è un disastro. Persiane rotte, porta in legno malmessa, erbaccia incolta e ruggine qua e là. Certo è che la politica, ora, il suo annuncio l’ha fatto. Resta solo da capire quando la città potrà riscoprire un pittore che non può (e non deve) essere dimenticato.
CronacaCasa Podesti diventerà un museo. Dall’abbandono alla rinascita:: "Abbiamo già fatto ricognizioni"