Ancona, case a luci rosse scoperte grazie ai poliziotti finti clienti

Gli uomini della Squadra mobile sono entrati in azione nel quartiere delle Grazie. Nel primo caso è stata trovata una cinese e poi due ragazze sudamericane

‘Stipendi’ da 9mila euro mensili

‘Stipendi’ da 9mila euro mensili

Ancona, 15 dicembre 2019 - Si prostituivano in due differenti appartamenti in via delle Grazie ma sono state scoperte dai poliziotti della Squadra Mobile che, da tempo, avevano effettuato diversi appostamenti a seguito dei quali era emerso un gran via vai, tale da fruttare alle meretrici uno ‘stipendio’ esentasse da 9mila euro al mese ciascuna. Nella prima casa, ad accogliere la clientela vi era una cinese di 58 anni, con residenza in Spagna ma ‘inesistente’ in Italia e quindi clandestina. Per lei è dunque scattato il provvedimento di espulsione dal territorio italiano consegnato dall’Ufficio di Immigrazione della questura. Il giorno successivo, nel pomeriggio di venerdì, ecco poi un secondo controllo sempre della polizia effettuato in un appartamento di un condominio poco distante dove si trovavano due giovani sudamericane di 32 anni. L’iter è stato il medesimo. I poliziotti, per entrare in azione, si sono finti clienti. Dopo aver telefonato e aver preso appuntamento, una volta giunti nelle due rispettive case, sono stati accolti dalle prostitute vestite in abiti succinti e pronte per effettuare la prestazione. Una volta accertato in maniera inequivocabile che ne sarebbe seguita una prestazione sessuale, il poliziotto in borghese si è identificato chiamando i colleghi che hanno eseguito il controllo.

Nel caso delle due sudamericane, una volta chiesti i documenti le giovani escort sono risultate in regola con i documenti poiché in Italia per motivi umanitari. Le indagini da parte degli uomini della questura però proseguono in quanto accertamenti verranno effettuati anche sui proprietari degli appartamenti presi in affitto dalle prostitute, per capire se fossero consapevoli dell’attività che si svolgeva all’interno. Ciò sarà infatti possibile accertarlo nel caso in cui il prezzo dell’affitto mensile non sia in linea con la metratura della casa.

Spesso infatti accade che il proprietario di casa, proprio per il fatto di essere a conoscenza dell’attività, possa chiedere una mensilità maggiore. In questo caso, è il proprietario a rischiare di essere accusato di favoreggiamento. Le indagini su ulteriori ‘case d’appuntamento’ dislocate in città intanto proseguono per evitare anche che qualcuna possa trovarsi costretta a prostituirsi sotto pure sotto minaccia. Spesso inoltre, i soldi incassati vengono inviati nel proprio paese di origine per aiutare la propria famiglia o per pagare il ‘riscatto’ per tornare libere.